Il natale rappresenta la venuta di Gesù nel mondo: dovrebbe essere un evento che ci tocca nel profondo della nostra vocazione e che accende in noi domande di discernimento forti! A volte però la frenesia della vita ci fa dimenticare dov’è Gesù nel nostro cuore: che fine ha fatto?
Caro amico “in ricerca”, e forse col pensiero (almeno ogni tanto) di consacrarti al Signore, di “diventare frate“: Pace e Bene.
Abbiamo appena celebrato il Natale, una delle più grandi feste della nostra fede cristiana. Il Natale, un appuntamento di amore e di gioia! In questo giorno, infatti, riceviamo il più bel regalo: Gesù, Dio – fatto uomo, l’Emmanuele, il Dio con noi! Ma… ti invito a riflettere su una domanda:
Che ne hai fatto di Gesù
che è nato a Natale?
Lo hai accolto?
O è rimasto alla periferia
di casa tua,
della tua famiglia,
della tua vita?
Forte è, infatti, il rischio di relegarlo in un angolino sperduto del cuore o addirittura di dimenticarcene, di non tenerne per nulla conto, di non avere per lui alcun posto. Eppure è lui, Gesù il centro della festa del Natale!
Del resto come non ricordare cosa è successo a Betlemme: Maria ha dato alla luce il suo bambino in una stalla perché “non c’era posto nell’albergo” (Lc 2,7). E nel vangelo di Giovanni si legge: “venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto” (Gv 1, 11). Cosa possiamo dedurne? Il Dio di tutto l’universo, fonte di tutta la vita e di tutto l’amore, senza il quale nulla è stato creato e nulla esiste, è respinto, lasciato fuori! Questo non può non interrogarti, così come interrogava San Francesco, quando vagando fra i boschi gemeva e piangeva e si addolorava constatando che “L’amore non è amato“.
C’è spazio, dunque nel tuo cuore per Gesù o è già pieno e ingombro d’altro (di te stesso, di altre preoccupazioni, di tante cose, ecc.)? Gesù è davvero importante per te o ti è indifferente? Forse ti spaventa o temi ti possa chiedere troppo? Forse sei molto occupato per avere il cuore rivolto a Lui? Il Natale senza Gesù è un “falso”, una “fake news” che dà un piacere temporaneo, quando in realtà, ci è offerta una gioia ben più profonda e duratura!
La vera festa di Natale è un incontro d’amore con il nostro Dio che si rende umile, così piccolo e indifeso, da dissolvere ogni nostra paura o timore nei suoi riguardi, da eliminare ogni ostacolo per così avvicinarci a Lui.
Colui che è “totalmente Altro” si fa il “totalmente Vicino” tanto da poterlo tenere tra le nostre braccia, abbracciarlo nel nostro cuore e accoglierlo nella nostra vita. E se gli diamo il benvenuto, allora tutto cambia, tutto si illumina e si trasforma! Ogni aspetto dell’esistere assume il suo significato più vero, diventa fecondo, generativo! Al riguardo è bellissima l’esperienza di Maria: il suo “sì” all’angelo trasforma ogni suo precedente progetto, cambiando la sua e la vita stessa dell’intera umanità.

Quindi, caro amico “in ricerca”: come Maria, non temere di dire il tuo “sì” al Signore, al progetto che ha in serbo per te fin dall’eternità. Non temere a dire sì alla vita, alla gentilezza, alla bellezza, alla gioia, alla fecondità, alla speranza che viene dal Signore Gesù!
Lascia che sia Lui a prendere possesso della tua vita, dagli il tuo benvenuto, fai spazio per Lui. Lascia che Gesù prenda forma in te, possa nascere in te e gradualmente assumere il primo posto nel tuo cuore fino a poter ripetere le parole di san Paolo :
“Non sono più io che vivo,
ma Cristo che vive in me”
(Gal 2, 20).
Francesco d’Assisi, al riguardo, ti guidi e ti sia di esempio! Per lui, infatti, la realtà prima, centrale, desiderabile sopra ogni cosa era di “avere il cuore rivolto senza posa verso il Signore” (Regola non Bollata XXII; FF 59). Parlando ai frati così li esortava: “niente altro dobbiamo desiderare, nient’altro volere, nient’altro ci piaccia o diletti se non il Creatore e Redentore nostro” (FF 70-71); “Niente ci ostacoli, niente ci separi, niente si interponga” a Lui! (FF69).
Che anche tu, mio caro amico, possa diventare un novello san Francesco! A tal punto unito a Cristo così da essere definito come Francesco, un “Alter Christus” (un “altro Cristo”) e portare sempre e a tutti la tenerezza del suo amore. Allora sarà sempre Natale!
Questa è la vocazione francescana, questo significa diventare frate, questo è essere cristiani!
fra Alberto – info@vocazionefrancescana.org
cfr: vocationfranciscaine