Oggi, 31 dicembre 2022, il papa emerito Benedetto XVI si è spento nel monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Lo ricordiamo come un nostro fratello di cammino, chiedendogli di continuare ad intercedere per noi: buon viaggio papa Benedetto.
Era la mattina dell’11 febbraio 2013 e papa Benedetto XVI stava parlando in latino ai cardinali riuniti nel concistoro. È una normale mattina di routine. Ad un certo punto però inizia a dire delle parole che suonano strane. I giornalisti riuniti nella sala stampa del Vaticano lo stanno ascoltando e non capiscono bene, ma lì c’è Giovanna Chirri, che è la vaticanista dell’Ansa ed è la più ferrata in latino.
Lei capisce subito, si precipita al cellulare, chiama la sua redazione e si mette ad urlare: “il papà lascia, se ne va!”. “Sei sicura?” le chiedono giustamente, “sicurissima!” afferma lei. 4 minuti dopo, sono le 11:46, l’Ansa lancia il flash urgentissimo che finisce in tutti i giornali del mondo: il papà lascia il pontificato, la notizia del secolo. Il motivo è “ingravescentem aetatem”, cioè l’età che avanza ed è quello che Papa Ratzinger confermerà fino alla morte, smettendo continuamente gli altri motivi ipotizzati.
Figlio di un poliziotto e di una cuoca, Joseph Aloisius Ratzinger nasce in Germania nel 1927, diventa prete a 24 anni. Si appassiona fin da subito agli studi teologici e in breve diventa uno dei teologi cristiani più raffinati del ‘900. Insegnerà nelle più prestigiose università, parteciperà al Concilio Vaticano II e contribuirà fortemente al processo riformatore della Chiesa.
Il suo cammino lo porta poi ad un incarico di governo: nel 1977 viene nominato arcivescovo della diocesi di Monaco. Ed è proprio in quella diocesi che, come emergerà da un rapporto commissionato dalla stessa chiesa tedesca, tra il 1945 e il 2019 vengono commessi abusi su quasi 500 bambini, a opera di 235 uomini, tra cui 173 preti che venivano sistematicamente coperti dalle gerarchie o al massimo trasferiti in altre diocesi. Dentro il rapporto finisce anche Ratzinger, sebbene con un ruolo marginale: secondo le accuse, sempre smentite, avrebbe saputo di 4 casi di pedofilia ma non avrebbe fatto nulla.
Come ha scritto il vaticanista del Corriere della Sera Gian Guido vecchi, queste accuse rappresentano un paradosso amaro nella storia di Ratzinger. Infatti ancora da cardinale nel 2005, Ratzinger parla di “sporcizia nella Chiesa” ed è la prima volta che un ecclesiastico di primissimo piano parla apertamente di un tema come una pedofilia, che era considerato all’epoca quasi un tabù.
Da papa è il primo a chiedere pubblicamente perdono per gli abusi della chiesa, incontra ripetutamente le vittime di abusi ed è il papa che introduce le norme che rappresentano il punto di non ritorno della lotta della Chiesa alla pedofilia: introduce il reato di pedopornografia, la possibilità di procedere anche per via extragiudiziale e il potere di ridurre allo stato laicale i preti quando le prove sono chiare. Infatti lui sarà il papà che firmerà più decreti di riduzione allo stato laicale per questi motivi, almeno fino all’arrivo di papa Francesco.
Il suo pontificato è stato definito come uno di quelli cardini nella storia della chiesa, che, nel pieno solco del Concilio Vaticano II, inizia un periodo di forti riforme. Forse non aveva una grande capacità di entrare in empatia con le masse: era più un raffinato teologo, di carattere timido più che “l’idolo delle folle”. Eppure questo non gli ha impedito di avviare processi che hanno preparato poi l’operato successivo di papa Francesco.
Dopo le sue storiche dimissioni, il papa emerito si ritirerà nel monastero Mater Ecclesiae, in Vaticano, per i successivi 10 anni fino alla morte, avvenuta proprio oggi.
Sul significato del suo pontificato forse le parole migliori le ha dette lui stesso il giorno prima di lasciare il Vaticano: “Mi sono sentito come san Pietro sulla barca con gli apostoli sul lago di Galilea; a volte c’erano giornate di sole, brezza marina e pesca abbondante; altri di acque agitate e vento contrario; ma ho sempre saputo che su quella barca c’era il Signore”.
Forse nella storia della Chiesa papa Benedetto XVI e il suo pontificato sono stati quello che lui stesso ha detto con una battuta rispondendo ad un giornalista tedesco: “Sono stato la fine del vecchio e l’inizio del nuovo”.
Riposa in pace fratello. Grazie del tuo servizio per tutti noi. Continua ad accompagnarci dall’alto.
fra Nico – franico@vocazionefrancescana.org
(Liberamente tratto da Will Media, con Ansa, Corriere della Sera, Il fatto quotidiano, Il Sole 24 ore, Famiglia Cristiana, De Civitate Dei, Euronews, Chiesa di Milano)