Occhio, caro giovane in ricerca, perché nella risposta a questa domanda sta il senso della tua esistenza, qui sta il segreto del tuo cercare e della tua vocazione.
Anche san Francesco, giovane e irrequieto proprio come noi, ha vissuto proprio questa esperienza mentre rincorreva i suoi sogni di gloria e successo (gli piaceva essere considerato il re delle feste di Assisi) e immaginando grandi imprese militari (due volte si arma e parte per la guerra).
Eppure proprio dentro queste situazioni, il Signore gli appare dicendogli:
“Francesco, è meglio per te seguire il servo o il Padrone?”. Francesco rispose: “Meglio il Padrone!”.
“E allora perché dunque ti affanni a cercare il servo invece del Padrone?”, gli disse il Signore.
“Cosa vuoi che io faccia?”, riprese Francesco.
“Ritorna ad Assisi. Non è questa la tua vita!“, così gli intimò quella voce misteriosa.
E così Francesco, lasciando le armi, fra lo stupore dei compagni, fa ritorno ad Assisi abbandonando definitivamente l’idea di una vita cavalleresca e mondana. Ha ormai scoperto che l’unico vero “Padrone” è Dio Padre, di cui egli, come figlio amato, vuole diventare adesso araldo e messaggero!
Chissà che queste domande inquietino anche i nostri cuori!
fra Nico – franico@vocazionefrancescana.org
Da un antico racconto rabbinico
Un rabbino, saggio e timorato di Dio, una sera, dopo una giornata passata a consultare i libri delle antiche profezie, decise di uscire per la strada a fare una passeggiata distensiva. Mentre camminava lentamente per una strada isolata, incontrò un guardiano che camminava avanti e indietro, con passi lunghi e decisi, davanti alla cancellata di un ricco podere. “Per chi cammini, tu?”, chiese il rabbino, incuriosito. Il guardiano disse il nome del suo padrone. Poi, subito dopo, chiese al rabbino: “E tu, per chi cammini?”. Questa domanda si conficcò nel cuore del rabbino.