Ascoltiamo oggi la testimonianza di un giovane del Gruppo vocazionale San Damiano che ci racconta la sua esperienza, il suo sentirsi “a casa”.
Come sa bene chi ci segue da un po’, noi frati francescani offriamo la possibilità di fare un serio cammino di discernimento vocazionale attraverso l’esperienza del Gruppo San Damiano, un corso vocazionale specifico per chi si domanda se diventare frate potrebbe essere la strada della propria vita.
Anche quest’anno il gruppo dei giovani in ricerca si ritrova puntualmente una volta al mese (il prossimo appuntamento sarà ad Assisi, dal 4 al 7 dicembre: ci sono gli ultimi posti disponibili, fatevi avanti quanto prima! Qui trovate tutte le informazioni). Attualmente sono 11 i giovani in cammino con noi qui al Nord Italia (provenienti da Piemonte, Liguria, Lombardia, Triveneto ed Emilia-Romagna) e molti altri nelle varie regioni del centro e del sud Italia.
Fra questi giovani c’è anche Joshua, 31 anni, da qualche mese arrivato a Padova (proveniente da un’atra città del nord Italia). Gli abbiamo chiesto di condividere la sua esperienza al Gruppo San Damiano, e gli siamo molto grati per le parole che ci dona in questa testimonianza.
Vi lascio quindi a quanto Joshua ha voluto donarci, certo che possa essere di aiuto a quanti fra voi sentono questo desiderio, ma ancora tentennano nella paura di fare un primo piccolo passo. Non aspettare, non lasciate scorrere il tempo: mandaci un semplice messaggio, e piano piano vediamo insieme quali passi possono essere buoni per te!
Buon cammino a tutti, e buon inizio Avvento.
fra Nico – franico@vocazionefrancescana.org

Carissimi fratelli Frati, pace e Bene!
Indirizzo questa lettera a voi frati di Vocazione Francescana (e guide del Gruppo San Damiano) e mi piace iniziare ringraziando: voglio proprio ringraziare il Signore per avermi dato la possibilità di incontrarvi, tramite la pagina Instagram e fra Nico, perché mi ha subito fatto sentire a casa con voi, già nelle visite alla fraternità al Santo a Padova, nei momenti di preghiera online ed al “Campo-base” ad Assisi questa estate.
Casa, almeno per adesso, è la parola giusta di come mi sembra di sentire Padova e la realtà che sto vivendo non tanto per la bellezza della città ma quanto per la bellezza delle persone che vi ho incontrato e sto incontrando. Questo mi fa molto bene perché era qualcosa che un po’ mi mancava.
Oltre a ringraziare, in questa lettera vorrei evidenziare quegli elementi che ho trovato incontrando questa nuova “casa” che sento mi stanno aiutando davvero molto nel mio cammino: ormai ho 31 anni, certamente non sono anziano e certamente non è troppo tardi, però devo iniziare a tirare le fila del percorso della mia vita e questo non posso farlo da solo. Nessuno si salva da solo.
La fraternità
Il primo motivo che mi ha spinto a partecipare al gruppo vocazionale San Damiano è infatti proprio questo: la Fraternità. La Fraternità tra noi che partecipiamo in quanto giovani in ricerca, col confronto, l’amicizia, il sostegno reciproco che viviamo. La Fraternità con voi frati dell’equipe, sempre fonte di dialogo, ascolto e scambio. La Fraternità con i postulanti, che già hanno fatto una prima scelta, e sono sicuramente buoni compagni di cammino visto che hanno vissuto ciò che noi viviamo, ed ancora vivono le attese e le speranze di alcune scelte.
Per me la Fraternità è un aspetto fondamentale, ma proprio per quanto dice la scrittura:
“Ecco quanto è buono e quanto è soave, che i fratelli vivano insieme!” (salmo 133).
Ciò si inserisce anche nell’idea di fraternità universale che avrei nei confronti del mondo, e che va di concerto con il carisma Francescano. Ed ecco che arriviamo al secondo punto: Francesco.
San Francesco
Da sempre, come credo tanti se non tutti, conosco la figura di san Francesco, ma non ho mai avuto occasione di approfondirla e, soprattutto, di vederla da vicino vissuta ed incarnata. È talmente splendida e talmente travolgente che senza esperienza credo non si possa percepire e fare propria totalmente.
La preghiera comunitaria
Il terzo aspetto che vorrei sottolineare è la preghiera comunitaria. È questa, anche per me, una vera fonte, il vero culmine della (mia) vita cristiana. La liturgia vissuta insieme, il ritrovarsi attorno alla mensa della Parola e del Pane per me è il momento più alto delle mie giornate e poterlo vivere con chi, come me, si interroga seriamente a riguardo di come spendere la propria vita è veramente fonte di gioia.
Qui vorrei tornare al ringraziare, perché venendo qui a Padova ho avuto la possibilità di un bel dono quale l’Adorazione del martedì, un momento di relazione col Signore che si trasforma anche in un appuntamento di relazione con fratelli e sorelle con i quali condividere belle amicizie e la fatica dello studio, del lavoro, della vita. Ringrazio molto il Signore perché per me questa semplice preghiera è diventata un luogo imprescindibile per sentirlo presente.
La libertà
Il quarto tema riguarda la libertà. Se ne parla tanto in questo periodo, e concetti e definizioni a riguardo sono abusate in tanti modi. Per me sapere di non essere, diciamola molto banalmente, obbligato a diventare postulante a fine gruppo san Damiano è molto liberante. Mi dona pace e mi dà la serenità di affrontare in cammino con pienezza e senza nascondere né nascondermi nulla, senza timore delle mie riserve, ribellioni, fragilità, resistenze.
Cose che, se mettessi in conto di dover essere ciò che ancora non sono e forse non sarò, a tutti i costi, certo mi spaventerebbero e si renderebbe necessario “dribblarle” per arrivare “dritti” alla “meta”: ecco non voglio che succeda questo, ma ci tengo davvero a questa libertà nel cammino affinché possa essere vero.
Una sosta
L’ultimo elemento che vorrei sottolineare è la preziosità di una sosta. La vita è davvero frenetica per tutti, e tra lavoro, studio, servizio, si rischia di perdersi, perdere di vista la traccia del sentiero, soprattutto. Avere la possibilità, una volta al mese, di fermarsi, guardare al mese passato, guardare dentro al proprio cuore, condividere tutto ciò con dei fratelli, ed in particolare con la guida spirituale, è veramente un dono.
Fermarsi è un dono che fa vivere la libertà anche dalle cose di tutti i giorni, un dono che ti aiuta a non perdere di vista te stesso e la traccia di questo sentiero che cerco e vorrei e voglio percorre.
Vi ringrazio per tutto ciò che fate per noi e per me,
per la vostra stima ed amicizia,
per la vostra accoglienza e preghiera,
per il vostro sostegno e incoraggiamento.
Dio vi benedica e vi custodisca!
A presto!
Joshua, 31 anni, Padova – info@vocazionefrancescana.org