Alvise, 18 anni appena compiuti frequenta l’ultimo anno di liceo. Mi ha narrato il suo desiderio di seguire il Signore e l’attrazione alla vita francescana che è nel suo cuore dopo un campo scuola “fulminante” ad Assisi.
Mi scriveva anche le tante perplessità e ironie al suo sogno da parte di alcune persone con cui si è confidato. Ecco i ritornelli comuni (anche di qualche bravo e “devoto” cattolico):
- “sei troppo giovane per consegnarti ora a Dio”
- “è meglio che tu aspetti ancora un po’ per saperne di più sulla vita”
- “come fai a fare una scelta così grande senza avere provato prima altre strade e altre possibilità?”
- “Perché prima non ti diverti? Sei così giovane e vuoi sprecare i migliori anni della tua vita?”
- “ti manca l’esperienza del mondo”
Ma lo Spirito del Signore soffia, per fortuna, dove vuole e quando vuole e per chi Lui vuole, e nessuno può fermarlo o imprigionarlo!

- Geremia (Ger 1,1-19) viveva in Anathoth, un piccolo villaggio vicino a Gerusalemme, nella fattoria dei suoi genitori, quando fu chiamato da Dio per essere un profeta. Il ragazzo provò a resistere a tale invito dicendo che era troppo giovane e inesperto, che “non sapeva parlare” e dunque si sentiva inadatto per questo importante compito. Dio però così gli rispose: «Non dire: Sono giovane, ma va’ da coloro a cui ti manderò e annunzia ciò che io ti ordinerò. Non temerli, perché io sono con te per proteggerti» (Ger 1, 7-8).
- Samuele, che sarebbe diventato un grande profeta, riceve la chiamata, mentre è ancora un ragazzino al servizio nel tempio.
- Maria, quando pronuncia il suo “eccomi” all’angelo è una giovane adolescente di un minuscolo e oscuro villaggio.
Di certo non vi è alcuna “età ideale ” per consegnarsi al Signore. Dio, infatti, chiama quando vuole e come vuole, ma quando avviene nell’adolescenza e nella giovinezza, nel tempo per altro più naturale per un orientamento di vita e per operare delle scelte, lascia stupiti per la freschezza, l’entusiasmo e la passione con cui è vissuta!
Così è avvenuto, infatti anche per San Francesco e Santa Chiara o S. Antonio di Padova che, giovanissimi, decidono di seguire il Signore! Quindi, essere molto giovane non è certo un buon motivo per ritardare la nostra consegna a Dio.
Al riguardo, abbiamo tutti qualche volta sentito ripetere (o forse lo pensiamo anche noi…) il mantra stanco e banale delle obiezioni sopra riportate “sei troppo giovane”, “è meglio aspettare…”, “prima fai la tua esperienza…” ecc… Tuttavia, la vocazione non è programmabile: il Signore, per fortuna, chiama come e quando vuole Lui! E non si fa imporre certo il nostro calendario!
In aggiunta, ricordiamolo sempre, la chiamata di Dio non è mai una vergogna, una tragedia o una perdita… Il Signore quando chiama, infatti, non toglie nulla, ma anzi, dona tutto!
Allora, perché avere paura? Perché pensare che Dio, con la vocazione, venga a “rovinare” i migliori anni della nostra vita? E dunque perché ancora rimandare o tentennare? Perché rinunciare a sognare “alto” se è il Signore a chiederci questo? Allora ho detto: “Eccomi”.
fra Alberto – info@vocazionefrancescana.org
Che bello che sia riuscito ad ascoltare la chiamata in giovane età…
Ad una professione solenne il provinciale, rivolto ai genitori del professo, ha detto: “il vostro non è un figlio perso ma un figlio donato!”.