Proseguo oggi con la seconda tappa di riflessione sul tema del discernimento spirituale e vocazionale, parlando dei tre momenti essenziali del discernimento.
Primo momento: La purificazione e guarigione del cuore
In primo luogo bisogna cercare una vera purificazione, guarigione del cuore e il massimo allontanamento possibile da ogni peccato personale e presente, ora, nella nostra vita; significa staccarsi e liberarsi dalle nostre inclinazioni sbagliate, dai nostri affetti egoistici, individualistici o narcisistici, da ogni illusione o falsa aspettativa.
Il discernimento spirituale, infatti, è ordinariamente impedito da tutti i peccati che ci appesantiscono, e ci rendono come… aquile dalle ali di piombo. È bloccato da tutte quelle inclinazioni sbagliate che prendono il sopravvento nel nostro cuore e intaccano in profondità la sua voglia di bene e di amore.
Il discernimento è imbrigliato anche dagli affetti egoistici che ci chiudono in noi stessi, da tutte le forme di consumismo e mondanità, oggi così diffuse nella nostra cultura, che ci portano alla dispersione e alla confusione; da illusioni o false aspettative che ci fanno rincorrere il miraggio di una autorealizzazione che è meta conseguita solo con i nostri sforzi umani, e non con l’aiuto dello Spirito del Signore, intesa anche come ricerca di una esclusiva felicità personale e non come effetto di un modo di vivere armonico e riconciliato.
Secondo momento: La meditazione della Parola di Dio
Il secondo momento, assai legato al precedente, è la lectio o Meditazione sulla Parola di Dio, ossia la riflessione e la contemplazione prolungata del progetto di Dio sulla storia dell’uomo, così come ci è comunicato dalla Rivelazione ed è contenuto nel Vangelo e nella Santa Bibbia.
La meditazione della Parola di Dio è il terreno più appropriato per il discernimento spirituale. Mentre il primo momento si può immaginare come lo sgombero di un terreno occupato da tante cose inutili, questo secondo tempo di lavoro ci fa entrare nel mondo di Dio e dei suoi progetti.
Esso ci mette in sintonia con il “mistero di Dio”, con gli atteggiamenti anche profondamente affettuosi e carichi di umanità che Gesù ci mostra e che ci invita ad imitare. Così noi, a poco a poco, ci rendiamo sensibili al nostro progetto, a quello che noi siamo chiamati creativamente a rispondere, con le nostre reali possibilità e con la scoperta delle coordinate progettuali “vere” della nostra vita.
Terzo momento: Il giudizio o valutazione dei propri eventi di vita
Il terzo momento, poi, è quello del “giudizio“, meglio sarebbe dire, con parole più nostre, una profonda e lucida lettura e valutazione degli eventi interiori spirituali. Qui il discernimento si fa riflessione su se stessi, una vera e propria “full immersion” nel mondo interiore e segreto del proprio cuore.
Non è soltanto riflessione psichica, bensì valutazione complessiva del mio vissuto interiore: posso notare, per esempio, l’altalenare in me di entusiasmi e tristezze, di gioie e di rifiuti, di attrattive e di paure… Da tutta questa realtà, posso gradualmente leggere le inclinazioni più profonde della mia interiorità, così da vedermi autenticamente, per come sono davvero, davanti a Dio.
Domani la terza (e ultima) tappa.
Vi benedico. Al Signore Gesù sempre la nostra lode.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
Grazie per questi insegnamenti,sicuramente sono delle coordinate essenziali per un corretto percorso di fede.Credo che la parte più difficile è la prima tappa,quella dello sgombero di ciò che non è in linea con la volontà di Dio.
In realtà..lo "sgombero" riguarda un po' tutta la vita..sempre infatti, ci sarà qualche parte di noi non in linea, che crediamo appianata, pronta invece a riprendere vigore . Ma con l'aiuto di Dio e perseverando in Lui.."salveremo le nostre anime" (cfr Lc 21,5-19). Dunque…non temiamo!