Tre strumenti per il discernimento: anzitutto pregare!
In questi mesi in cui tutto riparte e più di qualcuno si interroga in modo più intenso sul proprio futuro e sulle proprie scelte, riprendiamo in breve alcune indicazioni su quali strumenti coltivare per scoprire e decidersi riguardo al discernimento vocazionale.
Ci facciamo aiutare in questo da fra Francesco Ravaioli, un confratello che accompagna molti giovani nella nostra chiesa di Parma e nella vicina università. Ecco di seguito un breve percorso in 3 puntate. Oggi cominciamo con la preghiera.
Grazie fra Francesco, e a tutti una preghiera speciale per il vostro cammino.
fra Nico – franico@vocazionefrancescana.org
PS: proprio oggi noi frati siamo impegnati nel primo incontro con i ragazzi del Gruppo San Damiano, per dare avvio a quest’anno di discernimento; vi chiediamo di pregare per loro, e se qualcuno è interessato a inserirsi del gruppo dai prossimi incontri, non esiti a scrivermi una mail!
Discernere la propria vocazione è un’attività spirituale. Ciò non significa che è “immateriale” o poco umana: è profondamente umana e profondamente divina. Deve terne conto di chi sei tu come uomo o donna, con le tue caratteristiche. Ma nello stesso tempo è un’opera di fede, frutto dello «Spirito del Signore e della sua santa operazione», direbbe san Francesco.
Ecco quindi una buona sintesi: il discernimento vocazionale è un attività spirituale; a compierla è, cioè, lo Spirito Santo nel cuore del fedele, il quale per questo conosce meglio sé stesso e la direzione che Dio desidera imprimere alla sua vita. Non immaginare, però, il tuo cammino di discernimento come un semplice processo di comprensione. Se è importante che arrivi la luce, è altrettanto importante che giunga anche la forza.
Preghiera personale e liturgica
Una prima condizione e strumento per il discernimento è avere una vera vita di preghiera. Dio parla in molti modi, ma la via migliore è quella in cui tu stesso ti disponi liberamente in relazione con Lui. È importante coltivare un dialogo quotidiano, in cui ogni giorno ci sia spazio e tempo per il Signore.
Preghiera liturgica
Per prima cosa frequenta con fedeltà la santa Messa domenicale; magari preparandoti ad essa nel corso della settimana, meditando il Vangelo e le altre letture della domenica. Un altro elemento importante è quello della preghiera quotidiana sul Vangelo del giorno (facilmente reperibile in Messalini cartacei e anche su Internet): ideale soprattutto se hai già maturato l’abitudine della Messa quotidiana.
Naturale prolungamento della Messa è l’Adorazione eucaristica: adorare «in spirito e verità» il Signore in questa sua Presenza reale ed efficace, consente di prolungare quel dialogo di cui Lui prende l’iniziativa nel dono della Parola ascoltata. Infine, se sei già stato un po’ iniziato al gusto e alla pratica della Liturgia delle Ore, è bene imparare a celebrarla quotidianamente, cominciando dalle Ore maggiori (Lodi mattutine e Vespri) e/o Compieta, compatibilmente con i tuoi impegni di studio o lavoro.
Preghiera personale
Se la liturgia è «fonte e culmine» (SC 10), madre e maestra di ogni preghiera, nondimeno è bello e importante avere anche spazi di preghiera più “tuoi”. Qui è possibile lasciarti guidare da alcune modalità che ci consegna la sapienza e devozione popolare: la preghiera a Maria del Rosario, la tradizione francescana della Via Crucis, la coroncina della Divina Misericordia…
Ma non trascurare anche un pregare più immediato e ‘spontaneo’, in cui «Cor ad cor loquitur» (il cuore parla al cuore, direbbe il beato card. Newman con il suo motto episcopale): qui i vissuti concreti, i pensieri, gli errori e i peccati, le gioie e le fatiche, i dubbi, le incertezze e gli entusiasmi trovino spazio per essere espressi. In questo modo non usciranno dal cuore solo e tanto nel vicolo cieco delle lamentele o dei ‘pii propositi’, ma potrai esporli volontariamente allo sguardo misericordiso, purificante, illuminante di Dio… Lo Spirito Santo (e la verifica con la tua guida spirituale) saprà insegnarti a pregare sulla tua vita, dosando la lode e il ringraziamento, la supplica e l’intercessione, l’invocazione…
Coltivando la tua vita di preghiera, ti stai come mettendo nei panni del giovane Samuele, che impara a intuire e poi a riconoscere e, infine, a rispondere adeguatamente alla voce di Dio che lo raggiunge (1Sam 3, 1-10). È proprio quello che devi e vuoi fare tu nel tuo cammino di discernimento vocazionale.
fra Francesco Ravaioli – info@vocazionefrancescana.org