Nel convento San Francesco di Brescia, insieme alla comunità di frati, vivono anche dei giovani in cammino di discernimento che hanno la possibilità di sperimentare sulla propria pelle la vita francescana, nella sua quotidianità.
Un giovane postulante Matteo di Belluno, ci racconta di un incontro avuto per caso. Lo ringraziamo davvero per la sua condivisione e per il suo cammino: non è scontato oggi seguire Gesù, scommettere su di lui, lasciare la propria casa e buttarsi.
Grazie postulanti: ci fate vedere che è ancora possibile sognare in grande!
fra Nico – franico@vocazionefrancescana.org

Ciao, come ti chiami?
Matteo
…e nella vita cosa fai?
Sono un postulante!
E cioè?
Vivo in convento, nei frati francescani conventuali, un ordine religioso, per un periodo di prova.
Di prova?
Sì. Voglio vedere se questa vita fa per me…
Ma cosa vuol dire? Perché lo fai?!
Lo faccio per cercare di seguire Gesù.
Per seguire chiiii?!
Gesù!
…e chi è Gesù?
heeee … una domandona mi fai. Si può dire che Gesù è quello che mi ha salvato la vita.
Sul serio? Hai rischiato di perderla? E come? Un incidente? Una malattia? Cosa?
No, no, nulla di tutto questo. Non è in questo senso che ho rischiato di perdere la vita…
E allora in che senso?
Hai presente quando vedi intorno a te tutto nero? Quando il cuore non respira?
Il cuore che respira?
Si. Quando è oppresso, appesantito, incapace di aprirsi e di andare fuori di sé, il cuore non respira, è chiuso, è ricurvo totalmente su se stesso. Incapace di reagire, si fa schiacciare.
Mmm. Ah volte ho provato anche io questo…
Non è una sensazione orribile? Comincia a pervaderti e la vita ti sembra male. La cosa peggiore è che non riesci a relazionarti con gli altri, con le persone, non riesci a farti degli amici e ti senti solo. Insomma sei un po’ morto dentro.
…
Eh sì. E che cosa fatto allora questo Gesù? … Sai quegli incontri che ti cambiano la vita?
Sì, un po’ come con una ragazza…
Diciamo di sì, dai. È venuto, ha squarciato il guscio spesso del mio cuore e lo ha aperto a tutto quello che ci sta fuori. Io dico che non mi ha fatto perdere la bellezza della vita. In questo senso mi ha salvato: da morto che ero, incapace di reagire e senza amore, Lui mi ha tirato su, mi ha donato un amore immenso, mi ha dato una nuova forza, un nuovo sguardo, volontà di scoprire, di camminare, di muovermi, di aprirmi…
Insomma mi ha aperto alla vita e Lui è il mio Salvatore e ha usato con me una misericordia grandissima!
Caspita! In gamba questa persona; ne parli come se fosse un dio in terra però…
Eh, non ci andiamo lontani!
Cioè?
Non è proprio una persona qualunque Lui. Lui è il Figlio di Dio!
Il Figlio di Dio?
Esatto. Figlio di un Padre che ci ama da morire.
Figlio? Padre? Dio? Cosa centra tutto questo con quello che hai vissuto?
Faccio fatica anche io a capire a volte. Leggendo i vangeli potremmo cominciare a capire qual cosina in più.
I vangeli?
Sì. Sono gli scritti che parlano della sua vita. Una vita talmente spesa per gli altri e per amore che ha scelto di lasciarsi uccidere sulla croce.
E tu vai dietro ad uno così?
Tento di farlo, non è proprio semplicissimo. Però è grazie a Lui che mi sono rialzato; gli voglio bene e voglio stare con Lui!
Matteo, giovane postulante a Brescia – info@vocazionefrancescana.org

Che bello! Sono protestante ma mi sarebbe piaciuto diventarlo. Bravi.
"Hai presente quando vedi intorno a te tutto nero? Quando il cuore non respira?"
Sì| Tutti i giorni da 5 anni e mezzo e anche prima, anche se prima non avevo una luce nella tempesta, verso cui comunque non mi è ancora permesso camminare.