Ecco la seconda piccola vocazionale. Oggi parliamo di segni straordinari. Sono necessari per un vocazione?
Come sempre resto a disposizione per ogni ulteriore chiarimento o approfondimento.
Vi benedico. Al Signore Gesù sempre la nostra lode.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
Devo aspettarmi dei segni “straordinari” per comprendere la mia strada e vocazione?
Alcune chiamate possono certo apparire un poco “straordinarie”, così come quella di San Francesco davanti al crocifisso di san Damiano, oppure come quando nel sonno Dio chiamò Samuele o inviò un angelo come per Maria, oppure quando una voce dal cielo chiamò San Paolo… Per alcuni la chiamata può giungere, infatti, quasi “repentina” e manifestarsi con segni un poco “eccezionali” (dopo un pellegrinaggio… o per una conversione, dopo un’esperienza ad Assisi, a seguito di una prova… o sofferenza).
Più spesso però, il Signore chiama in maniera silenziosa e quasi flebile, suscitando un certo trasporto e desiderio verso il sacerdozio o la vita consacrata; seminando un piccolo seme, accendendo nel cuore una piccola fiammella che però da subito un poco riscalda, illumina e interroga e smuove e suscita una ricerca.
Questo piccolo seme e questa piccola luce (spesso nati dalla preghiera fedele di qualcuno per noi…), sono affidati poi alla nostra libertà, alla nostra fede, chiedono di maturare e crescere, chiedono un confronto e un discernimento a volte non immediato e per nulla scontato. Ecco perché al riguardo è sempre necessario fare un cammino di verifica… ed è utilissimo avere una guida spirituale con cui dialogare e mettersi in relazione fiduciosa (ne ho parlato spesso nel blog).
La sofferenza porta all'intensificazione e all'approfondimento della propria vita spirituale, riscoprendo la croce come simbolo di speranza e comunione con Cristo , humus vocazionale.
Nicola