Si è celebrato ieri la solennità del Sacro cuore di Gesù. Prendendo spunto da questa festa , riporto per tutti voi una bella riflessione di nostri frati francesi sul cuore della persona consacrata a Dio e sull’origine di questa vocazione così speciale!
fra Alberto (fra.alberto@davide.it)

La prima domanda da porsi è semplice: Da dove viene la vocazione alla vita religiosa francescana? Da dove viene la nostra vocazione, la mia vocazione ?
Questa domanda ci conduce ad altre un pò più complesse:
* Una vocazione sorge dal nulla ? no!
* Nasce dalle nostre emozioni? sì, ma non solo!
* Forse nasce dalla nostra ragione? sì, anche, ma non del tutto!
E allora??? Qual è la sorgente di una vocazione?
Cuore a cuore con Gesù
Quando ci capita di vivere momenti difficili, può succedere che percepiamo il cuore appesantito e affaticato. Sono spesso la solitudine e le tensioni ad incatenarlo e a renderlo più duro e insensibile. La vocazione, per sua natura , si oppone a questa reazione molto istintiva, ma anche distruttiva e non cessa invece di dilatare il nostro cuore e di farlo battere a pieno. Essa lo spinge ad aprirsi e a donarsi sempre e nonostante tutto!!
Come noi, anche i discepoli di Gesù hanno conosciuto e vissuto momenti di sconforto e disorientamento.
Durante l’ultima cena Gesù annuncia che uno dei dodici lo tradirà (Gv 13). E’ un momento terribile: si respira un clima di incomprensione, di paura, di tristezza…. I discepoli sono annichiliti! In questa desolazione Giuda fa la sua scelta: abbandona il cenacolo. Egli se ne va e san Giovanni annota : «Ed era notte» (Gv13,30). Giovanni al contrario, il discepolo che Gesù amava, fa un’altra scelta : china il suo capo sul petto di Gesù (Gv 13,25), verso il cuore di Colui che è la vera luce (Gv 8,12)).

A noi la scelta
Noi pure, nelle nostre desolazioni, possiamo trovare nel cuore di Gesù luce e conforto e direzione. Egli sempre, infatti, ci attende ed è disponibile nei nostri confronti. Possiamo dunque rivolgerci a Lui con fiducia, oppure, lasciarci sedurre dal gioco maligno delle tenebre. A noi la scelta : fare come Giuda oppure seguire l’esempio di Giovanni. Gesù, infatti, sempre ci chiama dicendoci (cfr. Mt 11,28) :«venite a me voi tutti che siete affaticati ed oppressi e io vi ristorerò… io sono mite e umile di cuore »
Di fronte a tale invito non si può esitare. Si tratta di un messaggio d’amore che i frati francescani devono annunciare e comunicare al mondo intero con passione e grande slancio. Il cuore di Gesù , infatti, dalla croce continua ad inondare ogni uomo di luce e misericordia e grazia . Consapevoli di questo, noi frati (come diceva san Francesco) siamo chiamati ad essere « gli araldi del Gran Re » , a spenderci per Lui e per i fratelli con audacia e forza e letizia. E’ così che noi frati possiamo aiutare i nostri contemporanei a passare da un cuore incatenato e sclerotizzato ad un cuore dilatato, da un cuore duro e insensibile ad un cuore di carne che sa amare!
E tu? Qual è la tua vocazione?