Il vangelo di oggi è così forte e provocante, da sembrare impraticabile e impossibile! In ogni caso ci stana e ci denuda… Prendendo spunto da un bellissimo commento tratto da “Un attimo di pace” della diocesi di Padova
Dal Vangelo di Luca (9,22-25)
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.

L’evangelista ci richiama, ad una profonda verità di ogni cammino di vita e di discernimento: la sequela, la risposta ad una chiamata e dunque all’Amore al Signore Gesù (come per ogni amore), non la si misura solo nell’entusiasmo degli inizi, o nello stupore e nella sorpresa di una bella esperienza ad Assisi o nello slancio di un primo innamoramento per il Signore e san Francesco (a volte succede!).
Il Vangelo ci distoglie così dall’illusione di poter evitare, già nella nostra ricerca, ma anche nelle scelte future, sofferenze o conflitti o fatiche. La vita, come l’Amore, non è fatta solo “di inizi”, ma anche di piccole morti, giorno dopo giorno. Di crocifissioni che farebbero tanto sentire il desiderio ogni volta di “nuovi inizi”, della scorciatoia, dell’abbandono, della fuga…

Ma per “appartenere” all’altro, nel bene, bisogna accettare il “soffrire”; è necessario il “seguire” e il “mettersi dietro”, bisogna decidere di “portare” la croce! Questo vale all’interno di relazioni coniugali e famigliari (lo sa bene chi è sposato!), questo vale all’interno di quella speciale relazione fra il chiamato/discepolo e il maestro Gesù. E’ la logica dell’Amare!
Dunque, caro amico, nel tuo camino vocazionale e in relazione alla chiamata che hai intuito, quale croce e sofferenza tendi ad evitare? Quali fughe o scorciatoie hai fin’ora seguito? Quanto vivi ancora di “sorprese” piuttosto che “appartenenze”? Cosa ti impedisce di seguire il Signore?
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
Niccolò Fabi canta così in questa splendida canzone:
La Cristo crocifisso, preludio della resurrezione, è la motivazione che ci spinge a cambiare noi stessi nella costruzione del regno di Dio. I nostri limiti e le nostre malattie sono sigilli del Signore nel nostro corpo per farci capire che Cristo crocifisso è in noi e possiamo contemplarlo in croce come segno di grazia superando le proprie paure mondane.
Nicola
Signore… Donami di andare oltre l'inizio, oltre l'intuizione che credo Tu mi abbia dato… Donami di poter percorrere la via che penso Tu mi abbia suggerito…
Questo desidero con tutto il cuore.