Si celebra domenica prossima la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Una giornata quindi per chiedere al Signore che mandi ancora operai nella sua messe ( una messe sempre abbondante, ma anche dolorante, dispersa, abbandonata, invocante…)
Una giornata che vuole essere anche una “provocazione” (un pugno nello stomaco? o forse una carezza?) nei riguardi di quei tanti giovani che il Signore ancora continua a chiamare e invitare alla sua sequela e che forse tentennano e dubitano.
Scrive, infatti, papa Francesco nel suo stupendo messaggio:
“La vocazione è sempre quell’azione di Dio che ci fa uscire dalla nostra situazione iniziale, ci libera da ogni forma di schiavitù, ci strappa dall’abitudine e dall’indifferenza e ci proietta verso la gioia della comunione con Dio e con i fratelli. Rispondere alla chiamata di Dio, dunque, è lasciare che Egli ci faccia uscire dalla nostra falsa stabilità per metterci in cammino verso Gesù Cristo, termine primo e ultimo della nostra vita e della nostra felicità”. (…)
“Questa dinamica esodale, verso Dio e verso l’uomo, (scrive ancora il Papa) riempie la vita di gioia e di significato. Vorrei dirlo soprattutto ai più giovani che, anche per la loro età e per la visione del futuro che si spalanca davanti ai loro occhi, sanno essere disponibili e generosi. A volte le incognite e le preoccupazioni per il futuro e l’incertezza che intacca la quotidianità rischiano di paralizzare questi loro slanci, di frenare i loro sogni, fino al punto di pensare che non valga la pena impegnarsi e che il Dio della fede cristiana limiti la loro libertà. Invece, cari giovani, non ci sia in voi la paura di uscire da voi stessi e di mettervi in cammino!

Il Vangelo è la Parola che libera, trasforma e rende più bella la nostra vita. Quanto è bello lasciarsi sorprendere dalla chiamata di Dio, accogliere la sua Parola, mettere i passi della vostra esistenza sulle orme di Gesù, nell’adorazione del mistero divino e nella dedizione generosa agli altri! La vostra vita diventerà ogni giorno più ricca e più gioiosa!
Cari giovani, non ci sia in voi la paura di uscire da voi stessi e di mettervi in cammino! papa Francesco
Cari giovani in ricerca vocazionale, un’ Esodo dunque vi attende e vi si prospetta ( e già riguarda ogni giorno anche me come frate). Un’ Esodo che sempre chiede (come per Abramo o il popolo di Israele che fugge dall’Egitto) un fidarsi solo del Signore e della sua Parola, un lasciare e uno spogliarsi, un cammino a volte duro e aspro per attraversare un deserto, fuggire tentazioni e nostalgie.. Ma la meta, la Terra Promessa, è amore, libertà, comunione, è l’abbraccio con Dio e con i fratelli.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
La vocazione francescana è uscire da se stessi e ritirarsi nel silenzio e nella preghiera, in un chiostro, ma è anche portare il proprio aiuto, dovunque, quando richiesto, in piena libertà interiore, tenendo le distanze dalle cose del mondo.