La domenica delle Palme è il portale della Settimana Santa. A narrarci la Passione di Gesù quest’anno tocca all’evangelista Marco.
Dal Vangelo di Marco (Mc 14,61)
“Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto? Gesù rispose: Io lo sono!”
Occorre seguirlo passo passo, sostando dal capitolo 14.mo al 15.mo. Marco non teme di presentarci lo scandalo della croce nella sua drammaticità. Parla pochissimo Gesù dopo la sua cattura e, richiesto, afferma di essere Lui il Cristo ovvero il Messia atteso e il Figlio di Dio. E’ Lui il Re. Tutto sembra smentirlo: la reazione del sommo sacerdote, la derisione dei servi, il rinnegamento di Pietro, la fuga degli altri…
Eppure un ‘pagano’, uno straniero, il centurione romano, vedendolo morire in quel modo fa la sua professione di fede: “veramente quest’uomo era Figlio di Dio” (Mc 15,39). Occorre che anche noi leviamo nuovamente gli occhi a Lui, al Re che non fugge, non scende la croce, per ripetere, con parole nostre, la stessa professione.
“Cosa ha visto il soldato in quella morte da restarne conquistato? Non ci sono miracoli… ha visto il capovolgimento del mondo, di un mondo ove la vittoria è sempre stata del più forte, del più armato, del più spietato. Ha visto il supremo potere di Dio che è quello di dare la vita anche a chi da la morte, il potere di servire e non di asservire, di vincere la violenza, ma prendendola su di sé. … La cosa più bella che possiamo fare è sostare accanto alla santità delle lacrime, presso le infinite croci del mondo ove Cristo è ancora crocifisso nei suoi fratelli. E deporre sull’altare di questa liturgia qualcosa di nostro: condivisione, consolazione, una lacrima. E l’infinita passione per l’esistente” (da un commento di p. Ermes Ronchi).
Nei giorni del Triduo Pasquale qui alla Basilica del Santo (Pd), ma anche ad Assisi e in tante altre nostre comunità francescane di tutta l’Italia, molti giovani (ragazzi e ragazze) vivranno con noi frati francescani il mistero della Passione e Morte Resurrezione del nostro Signore Gesù Cristo.
Insieme, ci troveremo a condividere le celebrazioni, le catechesi, la mensa, la fraternità: insieme contempleremo l’infinito Amore di Dio, che tanto ha amato l’umanità, da mandare il suo Figlio, vittima innocente, a caricarsi dei nostri peccati, ad offrire la sua vita per salvare la nostra.
Insieme gioiremo all’incontro con Lui, Risorto e vivo per sempre. In Lui la nostra speranza e la nostra forza. Affido questi giovani anche alla vostra preghiera.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org