Sono davvero tanti i ragazzi che mi scrivono confidandomi il desiderio di dedicare la vita al Signore, dicendo di essere rimasti affascinati da una scelta di consacrazione, di avere pensato almeno qualche volta a diventare frate francescano o sacerdote, o missionario
Poi, però moltissimi sono anche quelli che non si fanno più vivi, rinunciano, scappano, mettono a tacere questa voce e questa piccola fiamma accesasi nel loro cuore. Pensando a questi atteggiamenti di fuga, vi propongo oggi qualche breve pensiero che spero possa aiutarvi nelle vostre scelte, nel vostro cammino vocazionale.
L’immagine che accompagna questo post è stata scattata dall’alto dal porticato del Sacro Convento della Basilica di san Francesco in Assisi. Si tratta di una vista abbastanza frequente in primavera , quando la nebbia del mattino invade la piana sottostante e solo la cupola della Basilica di Santa Maria degli Angeli alla Porziuncola riesce ad emergere al di sopra di essa, come la prua di una nave in un mare in tempesta.
E’ una bellissima e suggestiva immagine, che può ricordarci come il percorso della chiamata alla vocazione divina, sia certamente impegnativo e difficile, ma con la Grazia di Dio e la nostra umile e tenace determinazione, nella forza della preghiera, potremo certamente superare ogni ostacolo e difficoltà . Il segreto: lasciarci raggiungere, riscaldare, affascinare dalla Luce di Cristo, che solo può dissipare le tenebre e le nebbie che ci opprimono, per quanto fitte esse siano.
Se ci pensiamo, anche San Francesco d’Assisi, nella sua giovinezza e nel tempo delle scelte, avrebbe potuto farsi soppraffare dalla “nebbia”, avrebbe potuto ignorare e far tacere la Voce di Gesù che da tempo lo interpellava. In tal modo si sarebbe senz’altro risparmiato un sacco di problemi e di “rogne” prima di tutto con il padre che lo voleva ricco mercante e nobile cavaliere, così nei riguardi dei suoi concittadini e amici di baldoria e bagordi. Senza l’audacia delle fede, non avrebbe certo iniziato una vita “da pazzo”, scegliendo la povertà e una vita casta e umile per amore di Dio, ma semplicemente avrebbe continuato nella sua vita di sempre, comoda e promettente, per quanto triste e vuota.

Ugualmente Santa Chiara, avrebbe potuto più semplicemente accondiscendere alle pressioni violente della sua famiglia, che si aspettava ben altro da lei e non certo preferire un vita povera e penitente nel monastero di San Damiano. Invece, sia Francesco che Chiara, nonostante le molte pressioni esterne e i tanti richiami “mondani”, una volta raggiunti e toccati dalla luce di Cristo, non hanno permesso a niente e nessuno di essere di intralcio nel realizzare la loro vocazione, la loro chiamata divina.
Ma penso anche ad una figura come San Tommaso Moro (martire nel sec. XVI); questi avrebbe potuto cedere ai desideri e alle lusinghe di Enrico VIII e così salvarsi la vita, ma oggi sarebbe ricordato solo per la sua piaggeria e vile compiacenza invece che per la sua luminosa testimonianza alla verità e alla giustizia. Ugualmente il Santo Curato d’Ars o il nostro santo francescano San Giuseppe da Copertino, non si fecero travolgere dalle tante difficoltà che entrambi sperimentavano nello studio della teologia perchè davvero più grande era in loro il desiderio di diventare sacerdoti e consacrati.
Fu questa stessa audacia nella fede e nell’abbandono al Signore a guidare San Massimiliano Kolbe ( frate minore conventuale!) prima nella scelta di diventare frate francescano (invece che militare come il padre) e poi nel campo di concentramento di Auschwitz nel sostituirsi volontariamente nella morte ad un altro prigioniero già condannato. Anche in un recente post vi ho parlato poi di un altro francescano, p. Placido Cortese ( del convento del Santo di Padova), che seppe affrontare torture fino alla morte, pur di non svelare alla Gestapo i nomi dei suoi collaboratori.
Ma se questi vi sembrano nomi lontani e forse un pò altisonanti e irraggiungibili, vi invito a pensare ai tantissimi giovani, ai tanti preti e frati, alle suore, ai missionari, alle mamme ai papà, ai tanti cristiani che quotidianamente per amore di Dio si offrono, si spendono, si donano, si sacrificano, scelgono, affrontano la responsabilità della loro vita e della propria chiamata….pagando di persona! E’ di stamattina la notizia di quell’anziano sacerdote gesuita – padre Frans van der Lugt – ucciso in Siria, terra insanguinata dalla guerra civile da cui aveva rifiutato di andarsene per rimanere accanto alla sua gente (cristiani e musulmani)
Ma questa, in fondo, non è la stessa strada mostrataci da Gesù, la strada della Croce scelta volontariamente per Amore?

Cari amici, può darsi che anche qualcuno di voi si trovi nel guado, nel dilemma sempre arduo di una scelta tra ciò che si percepisce nel profondo come una chiamata del Signore e altri percorsi forse più suadenti e comodi che sempre si presentano in questi casi.
Non abbiate paura! Non temete! Nella tempesta lasciatevi orientare da una bussola interiore che potete consultare in ogni momento: si tratta di riandare, di rimanere avvinghiati con tutte le vostre forze al Signore Gesù, che solo ci offre la gioia vera, quella che mai si estingue, che sempre sazia, che a tutto da senso e pienezza… La profonda gioia del cuore che Gesù ci dona, infatti, è la bussola che ci indica la via da seguire nella vita, l’unica in grado di farci attraversare anche le nebbie più fitte … Non lasciamoci dunque rubare questo dono prezioso da nessuno, specie dal Maligno, dal grande seduttore e nostro nemico!
Al Signore Gesù sempre la nostra Lode. Vi benedico.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
E' il primo blog in cui una persona non vede il suo post pubblicato celermente.La mancanza di contraddittorio spinge a portare avanti un nobile argomento come quello della vocazione in maniera tendenziosa (è il metodo utilizzato da un famoso politico italiano…);E' assai ben spiegata la cosa ma solo nel modo in cui si vuole : ne risulta una vocazione " Disneyana" dove emergono i validi elementi positivi che ci sono tutti ma non si trovano i veri problemi le eventuali critiche o sospetti le difficoltà etc.Un blog a senso unico non è un blog e se lo è non è… Leggi il resto »
Pace e bene a lei sig." anonimo". E abbia un pò pazienza!!!! Sia per i tempi un pò lunghi di pubblicazione che per il filtro che volutamente abbiamo imposto ai commenti (prassi in realtà più che usuale in blog così specifici come questo). Spesso, infatti, arrivano commenti non pertinenti al tema (commerciali – pubblicità per es.) e soprattutto non possiamo certo tollerare che sul blog "vocazione francescana" vengano postati tranquillamente commenti insultanti o addirittura blasfemi e osceni come più di qualche volta succede! Non è che in giro, infatti, manchino persone che odiano la chiesa e tutto quanto gira attorno… Leggi il resto »
Caro amico, grazie a te per l'attenzione e per le tue osservazioni che aiutano un pò tutti ad una visione della vita religiosa meno disincarnata e idealizzata, ma, ci auguriamo, più vera e autentica.. grazie soprattutto per la preghiera e la vicinanza. fra Alberto
Sul fatto che ci possano essere degli elementi di entusiasmo nella vocazione religiosa non c'è alcun dubbio così come sul fatto che ci vuole coraggio, in tutte le scelte ci vuole pure sposarsi è una pazzia infondo!Sarebbe bello però parlare anche delle difficoltà che voi stessi, nella vostra esperienza, avete incontrato restando ovviamente sui generis.Per quel che ho potuto capire attraverso qialche religioso/a che ho conosciuto e di cui sono fortemente amico oppure attraverso esperienze in istituti in qualità di volontariato ti elenco una serie di episodi un pò tristo a cui ho dovuto assistere: 1) apatia2) gelosia (le suore)3)… Leggi il resto »
Pace a te commentatore " anonimo". Al riguardo, prima di tutto sarebbe bello per il futuro che ciascuno che mi scrive indicasse almeno il proprio nome! Grazie comunque per il tuo commento che mi consente una riflessione su questo tema..Circa quanto affermi , è vero che nella vita religiosa esistono talvolta aspetti difficili e problematici e delle infedeltà o mediocrità, e anche dei palesi tradimenti, anche se ho l’impressione che le tue osservazioni siano molto legate ad una tua personale e specifica esperienza un poco negativa, specie con qualche suora. Pertanto non generalizzerei, soprattutto riguardo alla vita religiosa femminile, come… Leggi il resto »
Ciao fra Alberto, la preghiera ci sara per tutti voi senz'altro!Ho voluto restare anonimo per salvaguardare l'immagine della struttura/e dove sono stato e dove opero attualmente che sono importanti, serie e fondamentali però c'è pure quello che ho detto che non è scandalo come pensavo all'inizio della mia esperienza ma è umano.E' vero che siamo tutti peccatori e forse mi ero fatto un'immagine come dicevi un pò eterea dei religiosi; pensavo aveste una vostra strada che vi portasse ad essere più forti da fragilità o vizi (una zia suora di 94 anni ha lavorato come infermiera in reparti prevalentemente maschili… Leggi il resto »