Oggi voglio condividere alcune riflessioni nate da un mio recente soggiorno in Francia (in visita ai frati di Lourdes). In particolare sono ritornato con una convinzione forte: il Signore richiede oggi più che mai per testimoniarlo giovani audaci!
La Francia è infatti un paese ormai quasi totalmente scristianizzato (solo l’1 per cento va in chiesa la domenica) e caratterizzato da una laicismo aggressivo e ostile! Immediato è stato per me fare il confronto con la nostra Italia. Se è pur vero che la nostra situazione è ben diversa, in realtà, credo di avere potuto intravedere qual è l’orizzonte che si profila anche per la “cattolicissima” terra italiana.
I segnali infatti che si alzano ormai sempre più forti anche da noi, indicano un inarrestabile declino del cristianesimo, destinato in tempi brevi ad essere l’espressione di una minoranza, spesso invisa e guardata con ostilità e repulsione.
Ma lungi, dal farci spaventare da queste prospettive, sono convinto anche sull’esempio dei nostri frati francesi, che questa situazione dura e di forte contrasto, nasconda in sé anche una grande possibilità di tornare con più convinzione (frati in primis… cristiani tutti) ad essere testimoni credibili e forti del Signore Gesù e del suo Vangelo.
Nel cuore di ogni uomo infatti è nascosta una straordinaria sete di Dio…, una sete che molti cercano di estinguere a fonti avvelenate.., o che spesso giace inascoltata o repressa o anestetizzata, ma c ‘è…!!! In tanta arsura, a noi frati francescani spetta di tornare ad offrire, per le strade del mondo e con generosità, l’acqua buona e fresca, l’acqua viva che è Gesù!!!
Si profila pertanto una rinnovata e straordinaria possibilità di evangelizzazione per i giovani che ancora sapranno farsi appassionare dal Vangelo e dall’ideale francescano. Certo, non ci attendono gloria ed onori, ma molto più facilmente il dileggio, lo scherno, l’incomprensione , la marginalità…insieme però alla gioia e alla libertà di annunciare Gesù come unica Via di salvezza per l’uomo contemporaneo sempre più triste e solo, chiuso e disperato nel suo cinismo, per quanto blandido e sedotto da un benessere che stordisce il cuore e lo spirito…
Una sorta di “grande battaglia” si profila pertanto nel nostro tempo..: servono dunque buoni e forti soldati; giovani dal cuore puro e ardimentoso, senza macchia e senza paura… Servono, come san Francesco o san Antonio o san Massimiliano Kolbe…, novelli cavalieri del gran re (un’espressione di san Francesco!), che non temano di offrire la loro vita per il Padrone e Signore del cielo e della terra.
Caro amico, se dunque hai forse pensato qualche volta di farti frate per sistemarti e trovare un posto caldo e riparato… credimi, la nostra vita non fa per te!! Ma se sei disposto a dare la tua vita per il Signore senza se e senza ma… ne possiamo parlare.
Il Signore ti benedica.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
Ciao caro Alessandro,bello ritrovarti.. grazie del tuo ricordo..Ti incoraggio e benedico. frate Alberto
Ciao Fra Alberto. Sono Alessandro…. avevamo chiecchierato qualche mese fa quando ero in Germania. In Germania (Berlino) ho constatato una situazione persino peggiore di quella che ho visto in Francia. E solo andando là ho potuto rendermi conto di quanto fosse importante per me, l'aria cristiana che respiravo nel mio paese. Voi tutti frati francescani siete molto importanti per i giovani in questo periodo di mancanze di certezze, mancanza di fede, di risposte da dare alla vita. Ed è per questo che vi esorto ad andare per le strade del mondo a portare il Vangelo. Non aspettate che i giovani… Leggi il resto »
Grazie di questa riflessione.
Non è facile mettersi al servizio del Gran Re, ma per una 'strana' dinamica di cui è tutto permeato il Vangelo, si prova una grande serenità e pace di cuore. Si può proprio dire che con Signore e nella sua volontà anche le fatiche e l'impegno della fedeltà sono la via per avere Vita…e Vita in abbondanza.
Buona ricerca della Vita, soprattutto ai giovani e alle giovani che in questi mesi concludono i loro percorsi di ricerca vocazionale!
ciao, suor barbara