Ti presento la bella testimonianza di un giovane frate francescano, fra David Maria, che ringrazio di cuore per averci raccontato la sua storia vocazionale, la sua chiamata. Possa esserti da sprone e incoraggiamento.
Ti benedico.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org

Più che spiegare, è difficile individuare con precisione il momento esatto in cui la vita ti chiama a imboccare una strada diversa da quella sempre immaginata. Parlo di quel magico istante in cui apri gli occhi sul fatto che Dio possa aver pensato per te un futuro singolare e inedito: non restano che due strade allora, voltare le spalle e fuggire a gambe levate il più lontano possibile dal Suo sguardo, oppure accettare di fare i conti con la paura e trovare la forza di balbettare un giorno: “Signore, cosa vuoi che io faccia?”.
Anche per me è difficile scorgere il punto d’inizio della straordinaria avventura che mi ha portato a vestire un saio francescano invece di tante camicie e cravatte, a trasferirmi in città prima quasi sconosciute e così lontane dalla amata Roma, a “convivere” con fratelli chiamati dai quattro punti cardinali per seguire le orme di Cristo nella fraternità inaugurata da san Francesco.
Certo, poi ti guardi indietro e riconosci il filo rosso che unisce le mille scelte apparentemente senza senso, come i tanti passaggi felici o tribolati della tua vita, e allora dici: ora Ti vedo, Signore, di spalle, certo, ma comprendo e credo e voglio dirti ancora una volta ‘Eccomi’, anche se non so dove porterà questa strada e neppure se avrò la forza di percorrerla tutta.
Poi a volte ti chiedono: “Perché ? Perché lasciare tutto quando c’è la possibilità di fare tanto bene nel proprio ambiente, vicino alle tante persone care e in mezzo alle contraddizioni del nostro mondo? Perché andarsene e quasi fuggire?” Non ho ancora trovato una risposta decente. So però che a volte capita di arrivare trafelati alla stazione e di sbattere il naso sul primo treno in partenza, senza sospettare nulla della sua destinazione, se non che potrebbe essere quella giusta per te. A me è successo proprio questo. Salito su quel treno non ho ancora trovato – e Dio solo sa se ne ho cercati – motivi di pentimento, ma solo buone ragioni per ripetere: “Non ne sono degno, Signore, ma se lo vuoi prendi me”.
fra David Maria – info@vocazionefrancescana.org
Grazie caro f. Andrea…dell'amicizia e del sostegno. ciao f. Alberto
bello!
magari cita pure il blog dei giovani frati da cui è tratto:
http://giovanifrati.blogspot.com/
http://giovanifrati.blogspot.com/2011/01/non-ne-sono-degno-signore-ma-se-lo-vuoi.html
😉