Condivido oggi con voi alcune mail di ragazzi che si interrogano sulla vocazione, si chiedono se sia giusto fare un cammino vocazionale… ma poi lasciano spazio alle avversità, ai dubbi… e non vanno fino infondo.
Mail da Enrico (23 anni)
… dopo un pellegrinaggio a (…) ho capito che la Madonna mi chiama a diventare frate, vorrei entrare subito in Postulato, non posso aspettare! I frati della mia città mi hanno proposto un cammino vocazionale, ma io sono già sicuro… Perché aspettare un anno? …
Mail da Gian Piero (24 anni)
… le avevo scritto due anni fa desideroso di fare il Gruppo san Damiano, poi però sono scappato, ho avuto paura e non mi sono fatto più vivo. Nel frattempo mi sono laureato e ho già trovato un ottimo lavoro. Ho anche una ragazza… ma sono spesso scontento e inquieto e la “voce” ritorna, ma ho ancora molta paura e tante paranoie a mettere in gioco tutto quello che ho per un qualche cosa che forse è solo un bel sogno …
Mail da Luca (19 anni)
… I miei genitori mi dicono di aspettare, di fare prima l’università… e così, anche se vorrei fare un cammino, ora non me la sento, darei loro un grande dispiacere …
C’è infatti chi mi scrive talvolta con affermazioni “super blindate” e “certe” circa la propria presunta vocazione religiosa e sacerdotale, quasi che una visione divina o una rivelazione dall’alto ne abbia dato la conferma ufficiale.
Quando poi però propongo loro un cammino di discernimento, la partecipazione per esempio al Gruppo san Damiano o l’accompagnamento da parte di un padre spirituale, non è raro trovare qualche resistenza o incomprensione in merito.
È facile poi per molti confondere una “conversione” con la “vocazione”. Alcuni di questi giovani, entrati in Postulato “così sicuri di sé”, sono stati spesso i primi ad andarsene dopo pochi mesi!
Vi sono inoltre tanti più giovani (molti di quelli che ci scrivono e poi scompaiono) che pur intuendo una chiamata o un richiamo interiore o un fascino per la vita religiosa francescana, rinunciano a fare un percorso vocazionale per paura, perché intimoriti da alcuni limiti personali, talvolta ostacolati da genitori o amici o bloccati da sensi di incertezza o incapacità, o semplicemente perchè non vogliono rischiare e mettersi in gioco nei riguardi di una scelta di vita che appare molto esigente e sconvolgerebbe i loro progetti personali!!!
In realtà cosa c’è di più importante per un giovane che scegliere bene la strada della propria vita? Cosa vale di più che comprendere e realizzare a pieno la propria esistenza secondo il progetto del Signore? Come non chiedere continuamente a Gesù, come San Francesco “Cosa vuoi che io faccia?“.
Al riguardo, se non si può e non si deve mai improvvisare, è spesso purtroppo facile procrastinare o fare finta di nulla o rimandare in eterno! Ma attenzione: Ne va della vita!
Ogni vocazione, ma in particolare la chiamata alla vita religiosa, chiede dunque di essere “affrontata”, verificata nella preghiera e con la Parola di Dio; chiede uno sguardo onesto e sincero su se stessi e dunque una conoscenza e una consapevolezza di sé ; esige un cammino di discernimento serio; matura e si rivela nell’accompagnamento spirituale e umano accanto a delle buone guide.
Per comprendere la propria vocazione serve tanta umiltà e disponibilità e pazienza, voglia di mettersi in gioco e rischiare, ascolto e ricerca di ciò che è essenziale, docilità nel farsi guidare e accompagnare .. Occorre mettersi in strada… Serve farsi pellegrini e mendicanti…
Il Vangelo ci parla proprio di questi aspetti e dinamiche vocazionali illustrando anzitutto le esigenze “alte” della sequela, vale a dire la necessità per il discepolo di prendere la propria croce e scegliere di rinunciare a tutte (ma proprio tutte) le proprie sicurezze e ricchezze (affettive, relazionali, sociali, economiche) per mettere al primo posto solo il Signore Gesù.
Dall’altra, il Vangelo invitava con forza ad una verifica e ad un discernimento serio e onesto nei riguardi di una chiamata altissima e audace che è per la felicità di chi vi è chiamato, ma che può diventare anche dolorosa e fonte di infelicità, se accolta in modo sconsiderato, ma anche se rifuggita o inascoltata o abbandonata.
Invito tutti i giovani che nel loro cuore hanno percepito un soffio e un invito del Signore Gesù a seguirlo più da vicino nella consacrazione francescana a non temere ad iniziare un Cammino di ricerca e approfondimento.
Nelle prossime settimane ripartirà al Nord Italia e in molte altre regioni il gruppo vocazionale san Damiano. Approfittatene.
Vi benedico. Al Signore Gesù sempre la nostra Lode.
fra Alberto – info@vocazionefrancescana.org