Ogni giorno su questo tema della scelta di vita, ricevo moltissime lettere e mail e devo dire, che questo non mi stupisce: la questione infatti del senso e la direzione da dare alla propria esistenza, così come il tema della vocazione è cruciale per ogni giovane.
Vi presento oggi la domanda di Enrico (25 anni, studente). Il suo interrogativo è: sono chiamato a diventare prete diocesano o frate francescano? Mi auguro che questa nostra corrispondenza possa servire anche ad altri in ricerca. Vi benedico . Al Signore Gesù sempre la nostra Lode.
Lettera Enrico
Sono Enrico, un giovane di (…), ho 25 anni; studio fisica alla Cattolica.
Grazie alla mia famiglia che mi ha educato nella fede e al buon esempio del mio parroco ho sempre operato in parrocchia (animatore, catechista…) che vedo come la mia seconda casa.
Da qualche mese (dopo tante resistenze interiori) sono seguito dal mio sacerdote per un discernimento vocazionale. A ottobre mi ha proposto di iniziare il cammino in diocesi.
Mi ha però molto entusiasmato un recente ritiro spirituale vissuto ad Assisi, per alcune bellissime testimonianze di giovani frati (a S. Maria degli Angeli, alla basilica di San Francesco, a san Damiano), per i luoghi mistici visitati, per l’emozione fortissima (è dire poco!) sperimentata alla tomba di san Francesco, nella cripta. Da quando sono rientrato a casa, sono sincero, non penso che ad Assisi.
E se fossi chiamato a diventare frate? E’ una domanda che non mi ero mai posto e che ora spesso appare! Era già difficile per me capire se dovevo diventare prete e ora mi trovo ancora più incasinato! Che devo fare?
Grazie e preghi per me!
Enrico
Risposta di fra Alberto
Caro Enrico, grazie per la fiducia: un grande dono! Prima di tutto, mi sembra di capire che in te ci sia un genuino desiderio di ricerca e anche di metterti in gioco per comprendere la volontà del Signore per la tua vita. Questo è molto bello e non è per nulla scontato! In secondo luogo è molto importante e utile per te che tu abbia già un riferimento e una guida spirituale: senza un accompagnamento non si fa nessun discernimento.
Circa il dilemma che sta nascendo in te, dopo la visita in Assisi, beh, un poco non mi stupisce. Assisi è sempre infatti “seducente”. Al riguardo ti consiglio di lasciar decantare un poco gli entusiasmi e di continuare invece con pazienza il tuo cammino e la tua ricerca alla luce della parola di Dio, nella preghiera e nel dialogo schietto con il tuo sacerdote. Della serie: “se son rose fioriranno”!
Nel frattempo puoi invece approfondire e comprendere meglio le specificità dei due carismi e dei due orientamenti (simili, ma anche tanto diversi). Vedi al riguardo, anche un nostro precedente post sulla differenza fra i preti e i frati ; leggi magari una vita di san Francesco e così conoscerne meglio la figura. Per la vita del prete diocesano certo il tuo parroco saprà darti maggiori consigli del sottoscritto.
Per un discernimento più vero e serio, qualora dovesse permanere questa attrazione francescana in te, sarà importante vivere più avanti delle esperienze anche di comunità (passando qualche giorno per es. in convento). La vita del frate, infatti, è sempre segnata dalla dimensione della fraternità e dalla condivisione tra fratelli uniti da un comune ideale (non così i diocesani) e questa specificità (che non è per tutti) va conosciuta e vissuta. Riguardo a quest’ultima indicazione, noi frati francescani proponiamo ai giovani anche il cammino del Gruppo san Damiano, mentre certo in diocesi troverai percorsi diversi.
Anche l’estate potrà essere un tempo propizio per un discernimento. Ad Assisi (alla basilica di san Francesco) vi sarà, in agosto, una settimana vocazionale molto bella, così come in diocesi troverai di sicuro, occasioni per crescere e capire il tuo orientamento.
In ogni caso almeno in questa fase di confusione ti consiglio soprattutto di “stare con il Signore”. Sarà Lui a suggeriti la strada a suscitare nel tuo cuore una via buona per te. Ascolta dunque il tuo cuore!! Ti benedico e incoraggio.
fra Alberto – info@vocazionefrancescana.org