Ho ricevuto una lettera molto intensa da parte di un ragazzo che è prossimo all’ingresso in postulato: è giusto deludere la famiglia per seguire Gesù nella vocazione che pensiamo sia adatta a noi? Una fede grande e un coraggio lodevole hanno spinto questo ragazzo ad affrontare questo grande interrogativo…
Lettera di Antonio
Fra pochi giorni entrerò in Postulato a (…). In famiglia, l’aria che si respira è da funerale se non da tragedia, anche se questa mia decisione era ormai annunciata e preparata da tempo, pur rimanendo per tutti mai seriamente affrontata, quasi un tabù. Ora si è manifestata nella sua imminenza inevitabile..(…)
Specie mio papà vede tutto questo come un dramma e quasi un tradimento al suo intendersi ateo/laico per formazione e cultura. E’ diventato molto duro e pesante per me questo passo e un pensiero mi sta tormentando: ma se avessi sbagliato tutto? E se avessero ragione i miei cari? Ma ha davvero senso lasciare casa, un ottimo lavoro, le tante relazioni belle?
Poi, mi rincuoro ripensando al serio cammino fatto, alle esperienze vissute e soprattutto alla mia sete di amare di più e senza misura e riserve, di amare fino in fondo, al mio desiderio di donare di più: sempre mi sono immaginato così la vita di me frate! Mi conforta specialmente la preghiera e l’abbraccio di Gesù che desidero seguire con tutto me stesso.
Preghi per me caro padre.
Risposta di fra Alberto
Caro fratello Antonio, grazie per la tua lettera bella e sofferta.
Mi dispiace molto per quello che mi scrivi circa la tua situazione famigliare, anche se, un poco non mi stupisce. Più volte ho parlato degli ostacoli e dei freni alla vocazione che ormai vengono anche dai nostri cari, dai contesti più vicini e personali: non è certo più di moda diventare frate, o religioso e comunque discepoli di Gesù.
Ma proprio nel vangelo di oggi il Signore evidenzia la radicalità della sequela e della chiamata che non ammette ambiguità. Gesù, pone in contrapposizione lo stare con lui ad altri amori pur importanti (famigliari, filiali, coniugali, fraterni, addirittura l’amore per la propria vita). Non è certo un invito a disprezzare o trascurare gli affetti di sangue più cari come il padre o la madre (c’è del resto anche un comandamento al riguardo ben chiaro), piuttosto chiede a chi vuol farsi suo discepolo di porre un ordine, una priorità, di operare una scelta di libertà per poterlo così seguire, senza catene o impedimenti o idoli.
Ma immagino che questi siano temi che tu hai affrontato tante volte nel tuo cammino spirituale e che ben comprendi: è importante dunque quel tuo fare spesso memoria della strada fatta e dei segni del Signore e dei suoi richiami e di come tu sia giunto a questo proposito di sequela.
Probabilmente è più difficile invece ora per te gestire i tuoi famigliari e i loro sentimenti. Al riguardo, se mi permetti, ecco qualche semplice indicazione. Accogli sempre con affetto e mitezza i tuoi cari e le loro parole, accettando come ulteriore provvidenziale passo di discernimento anche questo imprevisto passaggio con le conseguenti e tormentate domande che si sono ripresentate. Del resto stai intraprendendo una scelta di vita e mi pare più che opportuno, spinto dai tuoi cari, che tu valuti bene quanto stai per compiere e se è davvero questo che vuoi.
Tieni poi presente che i loro sentimenti e la loro reazione sono certamente dovuti ad un grande volerti bene, al naturale timore di perderti, all’incognita di una strada incerta e scomoda e al desiderio di ogni genitore di vedere il loro figlio felice e realizzato. Sta dunque a te mostrare loro quella gioia che hai scoperto nel Signore, quella pienezza di felicità che hai intravisto nel fare della tua vita un dono, la possibilità come scrivi di diventare frate per “amare senza misura, senza riserve, fino in fondo”.
Un ‘opportunità di rasserenamento, sarà per loro anche l’incontro con la comunità francescana che a breve ti ospiterà: la letizia e la fraternità e la semplicità che vi potranno cogliere sarà per essi di grande sollievo. Continua soprattutto nella preghiera, per rinsaldare il tuo legame con Gesù e affidare a Lui le persone che ti vogliono bene.
Carissimo, anch’io pregherò per te e la tua famiglia. Ti benedico e abbraccio augurandoti un buon camino di postulato.
Dal vangelo di Luca (14,25-33)
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. (…)
fra Alberto – info@vocazionefrancescana.org
Caro amico Ti comprendo Ma ricorda che Gesù nel vangelo di Matteo disse: ” chi è mia madre, chi sono i miei fratelli?…” allineandosi a quanto scrive Luca. Se tu senti che questa è la tua via percorrila e vedrai che sarai sollievo anche per chi ha dubitato, per chi in buona fede ti ha forse ostacolato. Troppi sono i modelli mondani che ci limitano, pochi i percorsi verso Dio, Vedrai che il tuo essere a Lui votato li farà ricredere e soprattutto come dice Fra Alberto rompi il muro e porta per mano la tua famiglia in quella che… Leggi il resto »
Caro amico, che ti senti, e anche a ragion veduta dato il tuo racconto, disprezzato dalla tua famiglia per la scelta che hai fatto, mi ricordi tanto un mio caro amico frate che dalla sua famiglia ha avuto lo stesso trattamento da quando una sera ha fatto “scoppiare la bomba” del suo ingresso in convento e che, a dirla tutta, è il frate che ha fatto scattare in me l'attrazione francescane. Ti dico solo in poche parole che, dopo poco tempo dall'inizio del postulantato, la famiglia di questo mio amico ha iniziato a ricevere il dono dell'incontro e della conversione… Leggi il resto »