Sono reduce da Assisi, dopo alcuni giorni presso il Sacro Convento e la Basilica di san Francesco. Ancora una volta sono rimasto stupito dal fascino trasmesso dal Poverello a quanti visitano questo luogo unico al mondo.
Moltissimi i giovani, con i loro sguardi inquieti e interroganti; belli i loro occhi carichi di stupore e meraviglia, ma anche di tante richieste di senso e di direzione da dare alla propria vita; tante le loro domande, quasi che solo ad Assisi riescano a emergere sogni e desideri e paure mai espressi e che solo qui possano trovare parola.
Ma che ci vede un giovane di così speciale in san Francesco? Perché questo fraticello ancora continua ad affascinare, dopo secoli?
Sono questioni che ogni volta mi pongo quando sosto alla sua tomba, nella cripta, e vedo giovani passare lì davanti a lui; oppure, quando al portone del convento, in piazza, molti vengono a bussare, a chiedere, a cercare…
È la stessa domanda che frate Masseo, uno dei primi compagni di Francesco, gli rivolse direttamente:
«Francesco, perché a te tutto il mondo viene dietro, e ogni persona pare che desideri di vederti e di udirti e di obbedirti? Francesco, perché a te?» (Fioretti,10).
A questo interrogativo noi oggi potremmo dare le risposte più svariate: per lo spirito poetico, per l’amore alla natura e alle creature, per la condivisione viscerale con i più poveri, per la capacità di riconciliare e pacificare…
Ognuno ha da sempre un suo “abito” da affibbiare a Francesco! È successo così anche nella storia di noi frati! Ma Francesco è ogni volta ben di più e nello stesso tempo, semplice ed essenziale. Egli, infatti, continua a ripeterci un unico motivo:
«Voglio che non mi si parli di nessuna regola, (…) né di nessun altro ideale e maniera di vita diverso da quello che dal Signore mi è stato misericordiosamente rivelato e concesso. Il Signore mi ha detto di volere che io fossi come Lui un pazzo in questo mondo…» (Spec. 68, cfr. 1Cor 4,10).
Un pazzo dunque? Certo, ma di Gesù, del Vangelo; un pazzo d’amore!
E a proposito di “pazzia”, non posso non pensare ai tanti giovani che, anche oggi, portano nel cuore la medesima inquietudine, la stessa passione, la stessa ricerca ardente, mai così alternativa e controcorrente. Infatti, se siamo sinceri, non è certo ritenuto “normale” o scontato che ancora qualcuno pensi di diventare frate! Eppure il Signore continua a chiamare e Francesco ad affascinare e sedurre!
Proprio pensando a voi giovani in ricerca, vorrei segnalarvi che nel prossimo ponte dell’Immacolata (4-8 dicembre 2021), ad Assisi presso il Sacro Convento noi frati abbiamo in programma un ritiro vocazionale. L’esperienza è riservata ai giovani (18-35 anni) che si stanno chiedendo se essere frati può essere la loro vita, e in particolare quindi a chi si mette in cammino di discernimento con noi frati.
Se qualcuno è interessato, ci contatti il prima possibile tramite mail (la trovate qui sotto) o tramite il form “Un frate risponde” che vedete qui a lato o qui sotto.
Saranno presenti anche i nostri giovani in ricerca del Gruppo san Damiano del Nord Italia, come anche quelli dei gruppi vocazionali delle altre regioni italiane. Avranno la possibilità di attingere direttamente alla fonte, alla sorgente, invocando il santo perché illumini le nostre scelte, riscaldi il cuore, ci sproni alla sequela di Gesù.
A tutti chiedo una preghiera per il buon esito dell’incontro e per quanti, attratti da san Francesco e un po’ «folli» come lui, ancora ne vogliono rivivere gli ideali e la missione per portare al mondo intero l’annuncio evangelico di pace e amore.
fra Alberto – info@vocazionefrancescana.org

A me personalmente quello che attrae molto in Francesco, da che lo conosco, è il fatto di essere un ribelle e per di più non in modo tumultuoso ma nella mitezza. Ribelle nel senso che ha voluto ribellarsi alla falsità di se stesso, a quel Francesco costruito dalle aspettative degli altri, dal suo stesso padre terreno e dalla società che lo circondava, per andare incontro al vero se stesso figlio di quell'unico Padre che ci ama lui per primo non pretendendo nulla in cambio…
Che il mondo dica di anormalità o pazzia non fa scandalo, e che voi parliate così? Non vedete che così dicendo dite anche di chi siete?
In realtà è lo stesso Francesco a parlare con provocazione di "pazzia" e così rispondere alle obiezioni scandalizzate e sconcertate del mondo.