Oggi, in piena fase 2 (o fase 3?), ci sentiamo tutti profondamente immersi nell’incertezza. Quasi paralizzati. Per questo un nostro frate, fra Paolo Floretta, ci propone un semplice esercizio di discernimento per affrontare da uomini e da cristiani questo tempo, per aiutarci a sgomitolare il garbuglio di vissuti che abbiamo accumulato nel nostro recente passato.
Ringrazio fra Paolo per lo spunto di lavoro sul nostro cammino che ci dona. E, fratello, ti invito proprio a provare anche tu l’esercizio che propone: ci può fare davvero bene, a tutti noi!
Lasciamoci quindi trascinare e attrarre dall’amore di Dio, che è capace di vincere le tenebre, di sciogliere i nodi, di darci quella vita che tanto cerchiamo.
Buona lettura e buon esercizio a tutti.
fra Nico – franico@vocazionefrancescana.org

Il nuovo anno 2020 si è aperto all’insegna dell’incertezza. Anzi, di un imprevedibile e disastroso cigno nero, come lo chiamerebbe l’economista Taleb. Forse non era quello che avevamo sognato a Capodanno, ma è quello che dobbiamo affrontare. Del resto la vita è imprevedibile, caotica e limitata, quando noi invece la vorremmo sempre prevedibile, controllabile e… no limits…
Una delle conseguenze immediate dell’attuale incertezza post lockdown è la paralisi. È del tutto naturale, di fronte all’incapacità – momentanea – di immaginare il nostro futuro, che smettiamo anche di costruirlo, perché, appunto, incapaci(tati) di anticiparlo. Forse, se in questi mesi ti sei sentito più apatico, più demotivato e più ansioso del solito, sai perfettamente di cosa sto parlando. Non è necessario che tu te ne faccia una colpa, contribuiresti a manipolarti come vittima…
Nulla ci separa dall’amore di Dio – nemmeno un Covid…
La domanda aurea, invece, è: come uscirne? No soluzioni magiche: il periodo è quel che è, e anche se la vita sembra tornare gradualmente alla normalità è naturale sentirci ancora insicuri e guardinghi. Anche un po’ paranoidi, diciamolo, visto anche il colpevole e irresponsabile successo della comunicazione infodemica che abbiamo tristemente subito, per ritrovarci ora incastrati in paure decisamente disfunzionali…
Discernere e decidere azioni efficaci
Ci sono però un paio di aspetti su cui possiamo intervenire per ritrovare direzione e «movimento motivato», gustosamente energico, nella nostra vita.
Anzitutto siamo sempre al comando, anche se non ne siamo o ne vorremmo essere sempre consapevoli, di alcune aree di controllo. «Ma come – mi obietterai – io non posso controllare un virus; io non posso controllare l’economia; e, accidenti, non posso controllare neanche controllare i miei pensieri o le mie emozioni, in certi momenti… Di che parli, fratello?».
Parlo delle nostre azioni. Noi tutti, sempre, possiamo controllare le nostre azioni. Dipendono da noi. «Spiegati, fratello: quali azioni concrete – zero fuffe spiritualiste, please! – «sono sotto il mio controllo?». Te ne offro volentieri un breve elenco, anche ampliabile, se desideri:
– l’ora in cui tu decidi di svegliarti,
– quello che tu decidi di mangiare,
– l’attività fisica che tu decidi di fare o di non fare,
– il tempo che tu decidi di sprecare o meno sui social,
– quello che tu decidi di leggere,
– quello che tu decidi di guardare,
– quello che tu decidi di ascoltare.
Ogni azione che tu decidi di compiere è l’occasione per nutrire il tuo spirito o per, tristemente, indebolirlo. Scegli con cura, questo è il primo messaggio. Ne hai facoltà e potere. E nessuno te lo può scippare. Mai. Puoi sempre discernere. Puoi sempre scegliere. E questo è centrale in qualsiasi vita, in qualsiasi vocazione.
Discernere soprattutto in tempi confusi e incerti
Un secondo aspetto riguarda l’orizzonte temporale per fare qualcosa di concreto. Nessuno è mago Merlino per sapere cosa accadrà veramente nei prossimi mesi. I grandi dubbi che ci troviamo rifilati hanno questo tenore: «Arriverà una seconda ondata? Torneremo in lockdown? Il virus sparirà definitivamente? L’economia crollerà?». Da come si comportano, non lo sanno i politici; non lo sanno nemmeno gli «esperti», molti dei quali sembrano anzi aver dimenticato le più elementari nozioni di metodologia scientifica, tormentando in modo spudorato e vergognoso il povero Popper nella sua quiete tombale…
In questi periodi di incertezza dobbiamo imparare sia a continuare a sognare davvero in grande per la nostra vita e per la nostra vocazione, sia a ridurre il nostro orizzonte temporale, concentrandoci su obiettivi concreti di breve e brevissimo periodo, proprio per essere concreti ed efficaci rispetto alla realizzazione dei nostri sogni più profondi, le nostre vocazioni!
Da dove iniziare per discernere? Come sgomitolare questa situazione incerta?
Cosa puoi fare, dunque, nelle prossime due settimane per migliorare la tua condizione?
Cosa puoi fare entro stasera per sentirti meno confuso, incerto, più centrato e meno manipolabile?
Cosa puoi fare adesso per dare valore chiarificante e rasserenante ai prossimi 60 minuti?
È per rispondere a quest’ultima domanda che ti propongo un esercizio riflessivo e meditativo, per chiarire gli orizzonti di questo panorama confuso, basato sull’immagine che apre questo post: un confuso gomitolone di scarabocchi colorati, incerto, apparentemente inestricabile, ma da cui si dipartono dei fili che in seguito si riorganizzano in gomitoli più piccoli e distinti, monocromi, più chiari perché di un solo colore e di dimensioni più ridotte rispetto al caotico gomitolone centrale.
L’idea è di usare l’immagine come innesco di una mappa mentale – il cui centro è una più che intuibile e incerta e caotica confusione – per fare il punto della tua situazione di incertezza.
Si tratta anzitutto di fermarti – fase 1 –, e di trovare un luogo per te tranquillo e silenzioso – la tua camera, ad esempio; o altro luogo tranquillo per te disponibile, anche un angolo di una chiesa silenziosa… – per scrivere accanto a ciascun piccolo gomitolo colorato un tema, un termine che, lasciato invece in mezzo al gomitolo, contribuisce ad accrescerne confusione e incertezza. Sono 9 gomitoli per «pescare» 9 temi che per te, in questo momento, sono incerti.
Terminato questo primo giro di mappa, la fase 2: da ciascun termine fa’ ripartire tre raggi per apporvi tre parole: sento; provo; penso. Per ciascun termine dei 9 che avrai scelto come frutto di una prima analisi del tuo gomitolone esistenziale, approfondiscilo usando le domande dell’ascolto: «quale sensazione fisica sento rispetto questo termine? Quale emozione prevalente provo – tra le 6 principali: stupore? Gioia? Tristezza? Disgusto? Paura? Rabbia? – di fronte a questo termine, e perché? Quali pensieri, associazioni, domande, ricordi mi emergono se penso a questo termine?»
Il frutto di chiarezza da questo esercizio meditativo sul tuo attuale momento esperienziale emergerà rileggendo quanto avrai scritto. Quali insight, quali intuizioni e comprensioni di chiarezza ne emergono? Cosa deciderai di fare e di essere in modo diverso, fuori dagli incagli dell’incertezza del momento? Quali spunti vocazionali mi ha suggerito l’esercizio?
Prendine nota sul tuo quaderno… e, se vorrai, condividi commentando questo post… oppure scrivi a noi frati per un confronto!
fra Paolo Floretta – info@vocazionefrancescana.org