Voglio riportarvi una breve testimonianza di due nostri confratelli, che hanno vissuto e son morti per Cristo; perché ricordatevi che chi vive e muore nel nome di Dio, vivrà in eterno.
Dal Vangelo di Giovanni (12, 24-26)
In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà.
P. Michele Tomaszek (31 anni) e P. Zibi Strzałkowski (33 anni): due giovani frati francescani minori conventuali polacchi, missionari in Perù, sulle Ande. Erano giunti fra quelle alte montagne per servire il Signore, spendendosi da subito con grande amore e passione fra i campesinos e la povera gente di quelle terre sperdute e dimenticate da tutti.
Il 9 agosto 1991 nella località Pariacoto, furono barbaramente uccisi dai terroristi dell’organizzazione maoista “Sendero Luminoso” che, in sintonia con l’ideologia marxista che li guidava, ritenevano la “religione l’oppio dei popoli” e dunque gli stessi missionari “ingannatori del popolo, falsi annunciatori di pace, impostori che con la loro azione anestetizzavano le coscienze e la rabbia rivoluzionaria dei poveri attraverso la religione, le opere sociali, tramite il Rosario, la S. Messa, la lettura della Sacra Scrittura”. I due frati, accusati di suscitare l’avversione dei campesinos alla rivoluzione, dovevano dunque essere eliminati. Un odio che in quegli anni colpì e condusse alla morte anche tanti altri religiosi e preti!
L’assassinio di P. Michele e di P. Zibi ebbe grande risonanza in tutto il paese suscitando sdegno e commozione soprattutto fra i poveri campesinos della alte montagne a cui si erano dedicati con tanta passione: fu l’inizio della fine del movimento che da tempo terrorizzava il paese e aveva dato loro la morte e l’avvio di una ancor più grande consapevolezza e partecipazione e assunzione di responsabilità sia religiosa che civile della gente delle Ande. Com’è vero che :“Solo il chicco di grano che muore porta frutto”!!
P. Michele e P. Zibi sono stati sepolti nella chiesa di Pariacoto, la povera e semplice chiesa della loro amata gente. Il loro processo di beatificazione è iniziato il 5 giugno del 1995. Il 3 febbraio del 2015 il Santo Padre Francesco ha autorizzato la Congregazione a promulgare il decreto riguardante il loro martirio. Sono stati proclamati beati il 5 dicembre del 2015 a Chimbote in Perù insieme con don Alessandro Dordi della diocesi di Bergamo, sempre ucciso in odio alla fede nello stesso periodo.
Caro amico “in ricerca” che hai letto questa storia di morte e resurrezione, possa l’esempio di questi due giovani martiri francescani allontanare da te ogni titubanza o timore per una possibile vocazione francescana che forse hai intuito nel cuore. Il Signore ancora ha bisogno di cuori generosi e forti e liberi per portare a tutti il suo messaggio d’amore, di pace e speranza. E se questa chiamata davvero ti riguardasse?
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Al Signore Gesù sempre la nostra lode
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
Preghiera
Signore, tu hai donato la grazia del sacerdozio ai tuoi figli: Michele, Zibi e Sandro
e li hai inviati come messaggeri della Buona Novella in Perù.
Ti rendiamo grazie, perché hai donato loro la palma del martirio
e ti chiediamo anche di onorarli con la corona dei santi.
Per il loro sangue versato per te,
donaci la fedeltà nella fede,
fa’ di noi i testimoni della speranza,
preserva la nostra vita
e concedi alla nostra Patria il dono della pace.
Accogli le vittime innocenti della violenza nel tuo regno e dona loro il premio eterno.
Amen.