La Chiesa non lo inserisce all’inizio del periodo quaresimale solo perché è una bella storia, ma perché ha una rilevanza diretta per la nostra vita in ogni Quaresima, in cui affrontiamo le stesse tre tentazioni. E perchè i tentativi del diavolo di far cadere Gesù hanno una rilevanza diretta nella nostra vita!

La nostra prima tentazione è quella di non digiunare.
Ci siamo passati tutti. Abbiamo rinunciato ad alcool o social media, o al nostro cibo preferito, ma la Quaresima è lunga – o abbiamo una giornata particolarmente stressante –, e pensiamo “a che serve rinunciare a una cosa così piccola? Pensiamo: “Non importa. È solo una”, o “È solo un’ora”, o ancora “È solo un giorno”, o un weekend, o una settimana. Gesù ha affrontato la stessa tentazione, e quando lo ha fatto ci ha ricordato perché è importante digiunare.
In primo luogo, digiuniamo per non diventare schiavi dei nostri appetiti – perché quando non riusciamo a controllarci finiamo dritti nelle mani del demonio.
In secondo luogo, digiuniamo per ricordare chi è il nostro vero maestro, e in cosa risiede la nostra felicità autentica. “Non si vive di solo pane”, ci dice Gesù. La nostra felicità non è quella temporanea e parziale di uno stomaco pieno. È la felicità profonda e duratura di unirsi a Dio – quella che un monaco prova durante la preghiera del mattino.
La nostra seconda tentazione è quella di non pregare.
Il diavolo mostra a Cristo tutti i regni del mondo per cercare di distrarlo dall’adorazione di Dio. Cristo rifiuta.
A noi non serve tanto. Tutto quello che deve mostrarci è il nostro smartphone, o un progetto da realizzare proprio all’ora della Messa, o una nuova serie su Netflix, nell’orario in cui avevamo progettato di recitare il Rosario.
In quei momenti dovremmo dirgli: “Sta scritto: adorerai il Signore, tuo Dio, e servirai Lui solo” – non la curiosità, la pigrizia o altro, ma Lui. E l’unico modo per servire davvero Dio è parlargli seriamente – pregare.
La nostra terza tentazione è quella di non fare l’elemosina
La tentazione di presumere che Dio penserà a tutto. Il diavolo porta infine Gesù sulla cima del tempio e gli dice di buttarsi giù, visto che Dio lo salverà. Gesù risponde: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”. Rifiuta di cadere nella presunzione. E noi?
Sappiamo che Dio vuole servirci. Trascorriamo la nostra vita in una sorta di caduta libera confortevole aspettandoci che venga a salvarci? O facciamo l’unica cosa che ha detto che ci avrebbe salvato, ovvero servire i bisognosi?
Alla fine solo amare Dio nel reale servizio agli altri – nutrire gli affamati, dare rifugio ai senzatetto, confortare gli afflitti – vincerà. Tom Hoopes ( tratto da Aleteia)
Buona prima Domenica di Quaresima dai frati della “Sveglia Francescana”!!!
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org