«Ma voi chi dite che io sia?», è la domanda che, nel Vangelo di questa domenica, Gesù rivolge ai suoi discepoli. Una domanda indirizzata oggi anche a ciascuno di noi, personalmente, proprio perchè in cammino e in ricerca vocazionale.
Dal Vangelo di Marco (8,27-35)
Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: “La gente, chi dice che io sia?”. Ed essi gli risposero: “Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti”. Ed egli domandava loro: “Ma voi, chi dite che io sia?”. (…) «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà».
Non è certo un interrogativo da poco o di circostanza. La risposta, infatti, prima ancora che l’identità di Gesù, chiama inevitabilmente in causa la nostra esperienza viva di Lui e in fondo, la nostra stessa identità: “chi sono io“. Viene a svelare lo spessore e la nostra qualità di discepoli del Signore; se lo conosciamo per “sentito dire“oppure se davvero lo stiamo ascoltando e incontrando e imparando ad amare e desideriamo seguirlo per “come è veramente”.
E come è veramente Gesù? Qual è la sua vera identità? Ce la dice Lui stesso preannunciando la vicenda drammatica che si sta profilando nei suoi riguardi: Il Cristo sperimenterà l’odio, dovrà soffrire, essere tradito e rifiutato, essere ucciso. Lo attende una croce, che per amore infinito e senza riserve, ha però deciso di accogliere e portare e riplasmare, così che la morte possa essere finalmente vinta e la salvezza donata ad ogni uomo.
Al discepolo, non può pertanto che non essere affidata questa stessa missione, la medesima identità: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua “.
Che ne pensi di questa proposta? E’ questa la strada che desideri seguire, come discepolo del Signore?
Sei disposto a portare la croce con Gesù?
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org