Quando Gesù dice: «Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua», io faccio sempre la differenza fra una vocazione sana e una vocazione non sana e tutto sta in queste parole «Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso».
Dal vangelo di Giovanni 12,24-26
In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. ».
Il termine vero non vuol dire rinnegare la tua personalità che sarebbe stupido, ma il dominio di te. Ci vogliono persone che hanno il dominio di sé, che non si fanno comprare da soldi, potere, ambizioni, emozioni, né dalla mente, né dal corpo, né dall’anima, che rimangono libere, hanno un grande domino di sé fra il maschile e il femminile, la dolcezza e la forza. La seconda cosa che chiede è di prendere la tua croce. E non chiede di prendere la croce di Gesù, se l’è presa per conto suo, ma la tua, perché io credo che ognuno di noi abbia delle ferite e se quelle ferite non sono guarite, farà danni, farà peggio che meglio. Se non è riuscito a trasformare le sue ferite di vita in benedizione. E allora per me è una vocazione sana. Una chiamata sana è quella di persone che hanno il dominio di sé, che hanno trasformato le loro ferite.
don Luigi Verdi Fraternità di Romena – info@vocazionefrancescana.org
Commento tratto da: “Un attimo di pace”: