Questo mese di giugno è stato fin’ora purtroppo contrassegnato da molte tragiche notizie: colgo l’occasione per chiedermi e per chiedervi come vocazione e violenza si legano e per riflettere insieme
Come metterci di fronte a tanta violenza? E cosa possono dire questi fatti a dei giovani in ricerca vocazionale? Vi propongo oggi, per la vostra riflessione un commento tratto da una catechesi dei nostri frati francesi (vedi blog).
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
La violenza si manifesta sempre più. E’ un dato di fatto! Essa ci fa piombare nell’animalità – bestialità, invece di elevarci e condurci verso una umanità più nobile e spirituale. Essa riesce a contaminare e rendere velenosi ogni aspetto della nostra vita: le relazioni, la politica, lo sport, il futuro… A questo punto emerge un interrogativo :
Perché la violenza è così presente nella nostra società ? Dobbiamo abituarci e rassegnarci? Cosa possiamo fare per contrastarla?
La violenza:
Una frase “choc” si trova all’inizio della Bibbia “Caino sarà vendicato sette volte, e Lamek settantasette volte“(Gen 4, 24). Vale a dire: uomo, fai attenzione perchè la violenza genera la vendetta che a sua volta innesca un ciclo infernale di distruzione e odio. La Bibbia ci mette dunque in guardia fin dalle prime pagine, ricordandoci la nostra capacità di uccidere e distruggere l’altro.
L’altro che è differente da me! Che non è il mio prolungamento. L’altro che ha una sua storia specifica da accogliere e rispettare. Nel regno animale, i conflitti nascono dalla rivalità: l’altro è un avversario, un nemico da battere. Bisogna sottometterlo o eliminarlo.
L’umanità, invece, si differenzia dagli animali quando l’altro è riconosciuto nella sua differenza e unicità; quando l’altro è un dono non un nemico ! Quando l’altro mi offre ciò che io non ho: mi completa e mi fa crescere.
La vocazione:
Se tanta è la violenza che ci circonda e ci opprime e talvolta sembra invincibile, ecco che la nostra vocazione (cristiana/francescana) diventa fondamentale per ritrovare nonostante tutto e prima di tutto in noi stessi quella pace interiore che solo il Signore Gesù può offrire. E questo è certamente un primo grande passo!
Siamo chiamati poi ad essere operatori di pace e testimoni di speranza attorno a noi. La’ dove i conflitti, le tensioni e le violenze disintegrano la vita comune, per vocazione, noi siamo inviati a parlare e proporre gesti d’amore.
Ma.., attenzione: non si tratta di un banale “vogliamoci bene” o di slogan ideologici della serie « peace and love ». Si tratta di mettere in pratica lo stile sempre nuovo e impegnativo del Vangelo, quella rinnovata capacità di amare l’altro che tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta… (1 Cor 13, 7) così come ce ne parla S. Paolo nella sua prima lettera ai Corinti.
Il binomio evangelico dell’amore e del perdono è dunque il vero segreto per estirpare la violenza dalla nostra vita. Gesù questo ci ha mostrato dalla croce: l’amore e il perdono incondizionato e per tutti.
A questo punto è facile capire perchè San Francesco, modello ed esempio di vita evangelica, domandi ai suoi frati di vivere con gli altri e accanto agli altri (amici o nemici..) sempre in modo pacifico e mite e umile. Nella Regola leggiamo come devono comportarsi i frati: “che non facciano liti o dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio” (1 Regola 16, 43).
La nostra società, il nostro tempo con le sue fratture e difficoltà, non hanno bisogno di gente che si scandalizzi della violenza, ma di giovani che si alzino per rispondere al male e all’odio con l’amore.
Amare non a parole, ma nei fatti: ecco la vera vocazione!
Video: https://youtu.be/8vbGidk8BfUPace sia, Pace a voi(Gen Rosso e il Gen Verde) “ Pace sia, pace a voi ”: la tua pace saràsulla terra com’è nei cieli.“ Pace sia, pace a voi ”: la tua pace saràgioia nei nostri occhi, nei cuori.“ Pace sia, pace a voi ”: la tua pace saràluce limpida nei pensieri.“ Pace sia, pace a voi ”: la tua pace saràuna casa per tutti. “ Pace a voi ”: sia il tuo dono visibile.“ Pace a voi “: la tua eredità.“ Pace a voi “: come un canto all’unisonoche sale dalle nostre città.“ Pace a voi “:… Leggi il resto »
E' un vero pacifista chi…(Padre Karl Rahner) È un vero pacifista chi è capace di cambiare opinione, perché solo così si può sperare di poter riappacificare avversari che sostenevano pareri diversi. È pacifista solo chi è capace di rimetterci, dando ragione al suo cosiddetto avversario e terminando una discussione diverso da come è entrato. È pacifista chi riesce a lodare almeno una volta il sostenitore di opinioni e di decisioni contro le quali egli è convinto in coscienza del proprio dovere di resistenza e opposizione. È pacifista chi tratta con pazienza e cortesia anche chi gli dà sui nervi. Siamo… Leggi il resto »