“Da dove può nascere una vocazione religiosa come frate o sacerdote o missionario francescano?“. Un terreno fertile è sempre là dove un giovane sperimenta la sua capacità di farsi dono nella gratuità, il suo essere capace di Amare in modo disinteressato e libero, il suo spendersi senza nulla chiedere.
Può succedere infatti, per ispirazione dall’Alto che questo stile, affascini e coinvolga a tal punto, così da farne lo scopo e l’obiettivo e l’impegno di tutta un’esistenza. Dunque cari amici, fate bene attenzione nel vostro donarvi (in parrocchia, al catechismo, al grest..ecc., nel coro o nel volontariato o nel gruppo missionario…), il Signore infatti, talvolta si serve di questo parziale slancio e impegno per suggerire una meta più alta e totale.
Egli potrebbe perciò chiedervi ben di più, proponendovi… un’assunzione a tempo indeterminato, una chiamata a tempo pieno per il Suo Regno come religioso e consacrato. Se udite questa voce, vi incoraggio a non fuggire da tale dolce invito! Sotto riporto la corrispondenza intercorsa con un giovane, Gian Luca, che mi ha ispirato questa breve riflessione.
Lettera di Gianluca
Caro fra Alberto, sono un fedele lettore del suo blog e finalmente mi decido a scriverle. Ho 28 anni, una bella famiglia, fortunatamente con un buon lavoro fisso, degli amici … Sono soprattutto, lo dico con orgoglio, impegnato in parrocchia come catechista ai bimbi. Una vita normale e bella sotto tanti aspetti . Circa un anno fa però, ho deciso di concludere, in modo molto doloroso per me, una lunga relazione con una ragazza, con la quale pensavo di costruire la mia vita, ma che in realtà ( messa alle strette) mi ha manifestato di non avere alcuna intenzione di fare una famiglia e soprattutto di avere dei figli. Terribile scoprire di avere vissuto accanto a una persona per più di tre anni senza conoscerla veramente e soprattutto la sensazione di avere sprecato tanto tempo!! Ho passato mesi di grande rabbia e di solitudine amara, (…) l’unico conforto devo dire, sono stati i bimbi del catechismo (terza e quarta elementare). Sono stati loro a darmi ogni volta un senso, a darmi speranza, a ridarmi il sorriso, richiamandomi ogni settimana alla vita e ad un appuntamento che era l’unico che risanava un poco il mio cuore ferito. Ora va meglio, ma sta nascendo in me un sentimento nuovo che forse sgorga dal senso di paternità più grande sperimentato in questi mesi: ho voluto bene a figli non miei e sono stato ampiamente ricambiato.., mi sono sentito un poco loro padre e responsabile in nome di Dio; nel Suo nome mi sono trovato a dare loro solo un poco del mio tempo e di disponibilità, ma ricevendo tantissimo di più. Ho parlato loro soprattutto di Gesù ed essi mi hanno dato Gesù e ridato la gioia di vivere!! Mi chiedo da un pò di tempo se questi pensieri non siano “vocazionali” e se forse io non sia chiamato a diventare prete o frate??!! Il prete in fondo non è colui che si dona senza nulla chiedere? Che vive una paternità diversa ma non meno vera, sentendo ogni uomo figlio e fratello nel nome di Gesù e parlando di Gesù? Forse “consacrarmi” potrà essere la mia strada? Che devo fare? Vorrei iniziare un percorso. Dove comincio? La ringrazio. Gianluca… da Bergamo

Risposta di fra Alberto
Caro Gianluca…, grazie per la tua lettera e per la fiducia. Mi sono davvero commosso leggendo quanto mi hai scritto…Posso capire il tuo dolore e la sofferenza per un progetto di vita che hai dovuto chiudere perchè senza prospettiva: chissà come sei stato male!! Confesso che non mi stupisce molto questa presa di distanza dall’idea di famiglia da parte della tua ex ragazza.
Purtroppo è una posizione che sento pronunciare sempre più spesso tra molti giovani, credo anche dettata dal senso diffuso di precarietà (anche economica) e paura del futuro, ma anche determinata dal forte individualismo e dall’egoismo di questo nostro tempo che tutti avvelena togliendoci la voglia di vivere e azzerando ogni vocazione! Ma per fortuna ci sono i bambini !!!…
Negli occhi di un bambino è davvero più facile ritrovare il sereno e la speranza, è più facile incontrare il Signore e arrivare alla verità di noi stessi. Mi pare sia quanto è successo a te, così come mi pare molto vera la parola del Vangelo: “E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me”(Mt18,5). Il Signore infatti attraverso i tuoi bimbi del catechismo ti si è fatto più vicino, ti ha visitato mostrandoti ancora tutto il suo amore e come tu gli stia a cuore.

E mi pare bello pensare che, insieme ad una ridonata fiducia forse ti stia mostrando anche un nuovo progetto per la tua vita, facendoti intravedere una via del tutto inaspettata come quella della consacrazione religiosa. Del resto è spesso proprio l’esperienza semplice del donarsi ( come hai fatto tu, offrendo un pò del tuo tempo e disponibilità come catechista) a suscitare nel cuore il desiderio di una donazione ancora più ampia e totale e radicale, fino a dare la vita per il Signore e i fratelli. Ho visto questa dinamica misteriosa ripetersi in tanti ragazzi e ragazze, che ora sono frati e sacerdoti o missionari o suore, ma che prima hanno potuto gustare la bellezza del farsi dono per es. in parrocchia, facendo gli educatori o animatori al Grest, lavorando per i giovani, facendo volontariato, spendendosi gratuitamente per anziani o disabili o barboni, prendendosi cura di storie e persone, invece che fregandosene e farsi i fatti propri.. Quando, infatti, si sperimenta e si conosce l’Amore, gli orizzonti del cuore si allargano e si dilatano a tal punto che qualcuno, affascinato, decide di fare dell’Amore lo scopo e lo stile di tutta la propria esistenza!!!
Mi chiedi come fare e quale percorso intraprendere per capire meglio la tua strada??. Ho spesso parlato e scritto del Gruppo san Damiano, come dell’esigenza di avere una guida spirituale. Questi mi sembrano i due principali consigli che posso darti ora. Il resto, il Signore stesso te lo manifesterà nella preghiera costante che deve guidare questa tua ricerca. Carissimo, grazie ancora per la fiducia. Ci vediamo presto. Ti benedico e incoraggio.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org