Nelle varie lettere che ricevo, ricorre spesso un ritornello circa la vocazione alla vita sacerdotale o consacrata: «vorrei fare la “scelta” giusta, ma… ho paura di sbagliare… Come fare a “scegliere” la strada da intraprendere??».
In realtà la vita “non è una scelta”, ma una “risposta” ad una chiamata. Non siamo dunque noi a scegliere la nostra vocazione. Ma è la nostra vocazione a scegliere noi! Essa pertanto è già dentro di noi, ed è semplicemente da scoprire, da svelare, da riconoscere, da ascoltare e…seguire e lasciarsi trasportare. Come però giungere a questa risposta senza prendere cantonate?
“La vocazione – diceva Edith Stein – non la si trova semplicemente dopo aver riflettuto ed esaminato le varie strade: è una risposta che si ottiene con la preghiera”
Il primo aspetto necessario di un cammino vocazionale autentico è dunque coltivare una vita interiore profonda. Quando manca la preghiera, di sicuro si sbaglia direzione!!
Se dunque caro amico forse ti interroghi e ti “tormenti” se seguire il Signore più da vicino, ecco che sei chiamato anzitutto ad essere un ‘uomo di Dio’, un “giovane di Dio”: guardando a Gesù, lasciandoti sedurre e prendere per mano da Lui, scoprendone e imitandone i sentimenti e i gesti e le parole e le emozioni; adorandolo, cercandolo, invocandolo… Non può esserci, stanne certo, maturazione vocazionale di alcun genere se non all’interno di questo incontro a “tu per tu” appassionato e amante. Solo qui vi è il “terreno buono” che consentirà al “seme” della tua vocazione di svelarsi, di essere accolto e di crescere fino alla sua piena espansione.
Inoltre un vero cammino vocazionale, non lo si fa mai da soli, ma ha sempre bisogno di una guida e di un contesto di accoglienza e di confronto. Su tale linea si colloca la nostra esperienza del Gruppo vocazionale San Damiano, (un percorso di discernimento per giovani attivato da noi francescani in tutta Italia), unitamente alla possibilità di trascorrere dei periodi di verifica nelle nostre comunità, insieme alla nostra piena disponibilità per un accompagnamento e un dialogo sincero e fraterno con ogni giovane che ci interpella al riguardo.
Benedetto XVI scrivendo nel 2010 una lettera ai seminaristi sottolineava: “Sacerdoti e religiosi non si diventa da soli. Occorre camminare con la ‘comunità dei discepoli’, l’insieme di coloro che vogliono servire la comune Chiesa”. È dunque prima di tutto tra i fratelli del Gruppo Vocazionale e poi nei luoghi di formazione (comunità dei frati- postulato – noviziato -chiericato) che si matura umanamente, nella comprensione della propria chiamata, nella vita spirituale, nello studio, nella carità fraterna e così fare della propria vita un Dono gioioso agli altri e a tutta la Chiesa.
Come dire caro amico in ricerca: per diventare frate, servono davvero tante mani, tanti volti, tanti cuori, di cui fidarti, a cui consegnarti, in cui credere, a cui guardare…. Ma è solo così che ti puoi verificare e allenare ad una vocazione di gratuità e di consegna di sè. Fidati dunque!
Incoraggio e benedico tutti. Al Signore Gesù sempre la nostra Lode.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
Ciao Jasmine ho il tuo stesso problema , e mi stavo ponendo la stessa domanda
Ci sono dei gruppi come quello San Damiano per ragazze? Fino ad ora ho trovato solamente appuntamenti a tema molto, molto brevi e che non menzionavano assolutamente quel tipo di confronto. Le suore a cui mi sono rivolta mi hanno detto che avrei dovuto fare un percorso con il sacerdote che si sarebbe incaricato della mia anima – e io ce l'ho un padre spirituale – ma senza esperienza con le suore, senza frequentazione… come fare a capirci qualcosa?
pace a te. Se mi scrivi alla mia mail personale, ti posso suggerire dei riferimenti. grazie per la fiducia. ti benedico. fra Alberto