La prima domenica di Quaresima è sempre quella delle tentazioni. Anche Gesù – sì anche Lui! più e prima di noi – deve affrontare il diavolo, colui che divide, il tentatore e a questa lotta che avviene nel deserto lo conduce nientemeno che lo Spirito.
“Per quaranta giorni e notti”, come a dire, per tutta la vita, sempre. Ma noi siamo più forti!! Così viene da titolare la foto allegata (uno scatto realizzato presso la Basilica dei Ss. Martiri a Sanzeno in Val di Non, affidata dalla diocesi di Trento ai noi Frati; un luogo splendido): più forti del tentatore! C’è l’acqua che ricorda il nostro battesimo che ci ha uniti a Gesù, c’è la luce della Parola che vince le tenebre. Siamo uniti a Lui!
Scrive sant’Agostino: “Se siamo stati tentati in lui, sarà proprio in lui che vinceremo il diavolo. Fosti tu ad essere tentato in lui, ma riconosci anche che in lui tu sei vincitore” perché “Cristo prese da te la sua carne, ma da sé la tua salvezza, da te la morte, da sé la tua vita, da te l’umiliazione, da sé la tua gloria, dunque prese da te la sua tentazione, da sé la tua vittoria”. Ma noi siamo più forti non perché siamo bravi, non per nostre azioni eroiche ma per l’amore di Gesù.
Buona domenica!
i vostri frati – info@vocazionefrancescana.org

Cari amici, la tentazione è sempre parte anche del cammino vocazionale. Più volte ho scritto al riguardo. Trovi nel blog vari articoli su questo tema. Riporto oggi per la vostra riflessione alcune parti di una bellissima omelia pronunciata da Papa Francesco il 18 febbraio a casa Santa Marta.
La tentazione si presenta a noi in modo subdolo, contagia tutto l’ambiente che ci circonda, ci spinge a cercare sempre una giustificazione. E alla fine ci fa cadere nel peccato, chiudendoci in una gabbia dalla quale è difficile uscire. Per resisterle bisogna ascoltare la parola del Signore, perché «lui ci aspetta», ci dà sempre fiducia e apre davanti a noi un nuovo orizzonte.
Ma da dove viene la tentazione? Come agisce dentro di noi?. L’apostolo Giacomo ci dice che non viene da Dio ma dalle nostre passioni, dalle nostre debolezze interiori, dalle ferite che ha lasciato in noi il peccato originale. Da lì vengono le tentazioni, da queste passioni. E’ curioso! La tentazione ha tre caratteristiche: cresce, contagia e si giustifica.
Cresce: incomincia con un’aria tranquilla, e cresce… Lo stesso Gesù diceva questo, quando ha parlato della parabola del grano e della zizzania: il grano cresceva, ma anche la zizzania seminata dal nemico. E la tentazione cresce: cresce, cresce… E se uno non la ferma, occupa tutto.

Poi avviene il contagio. La tentazione cresce, ma non ama la solitudine; dunque cerca un altro per farsi fare compagnia, contagia un altro e così accumula persone… E la terza caratteristica è la giustificazione, perché noi uomini, per essere tranquilli, ci giustifichiamo… La tentazione si giustifica da sempre, «sin dal peccato originale», quando Adamo incolpa Eva per averlo convinto a mangiare il frutto proibito. E in questo suo crescere, contagiare e giustificarsi, essa ci chiude in un ambiente da dove non si può uscire con facilità.
È quello che è successo agli apostoli che erano sulla barca con Gesù: avevano dimenticato di prendere dei pani e si erano messi a discutere incolpandosi a vicenda per averli dimenticati. Gesù li guardava. Io penso che lui sorrideva mentre li guardava. E dice loro: Ma vi ricordate del lievito di farisei, di Erode? Fate attenzione, guardatevi!. Eppure essi non capivano niente, perché erano talmente presi a incolparsi che non avevano più spazio per altro, non avevano più luce per la parola di Dio.
E così, quando noi siamo in tentazione, non sentiamo la Parola di Dio: non sentiamo. Non capiamo. La tentazione ci chiude, ci toglie ogni capacità di lungimiranza, ci chiude ogni orizzonte, e così ci porta al peccato. Quando noi siamo in tentazione, soltanto la Parola di Dio, la Parola di Gesù ci salva. Sentire quella Parola che ci apre l’orizzonte… Lui sempre è disposto a insegnarci come uscire dalla tentazione. E Gesù è grande perché non solo ci fa uscire dalla tentazione, ma ci dà più fiducia.
Chiediamo al Signore che sempre, come ha fatto con i discepoli, con la sua pazienza, quando siamo in tentazione ci dica: ‘Fermati, stai tranquillo. Ricordati cosa ho fatto con te in quel momento, in quel tempo: ricordati. Alza gli occhi, guarda l’orizzonte, non chiudere, non chiuderti, vai avanti’. E questa Parola ci salverà dal cadere in peccato nel momento della tentazione”.