Mi auguro siate sempre in ricerca e in ascolto della vostra vocazione: ne va del senso più vero che volete dare alla vostra vita!
Ci stiamo avvicinando velocemente al Natale, una festa speciale per noi frati fancescani; non a caso il presepio fu “inventato” dal nostro Padre san Francesco perchè voleva vedere con i suoi occhi “l’umiltà di un Dio fatto bambino”! Oggi vi propongo parte di una lettera giuntami da Giacomo (23 anni) in cui mi pone un interrogativo spesso ricorrente : matrimonio o vocazione religiosa? Riporto anche parte della mia risposta, sperando possa essere utile anche ad altri.
Vi benedico. Al Signore Gesù sempre la nostra Lode!
Lettera di Giacomo
Carissimo padre Alberto, innanzitutto grazie per il tuo blog utilissimo per noi giovani a volte un pò in confusione e persi (…). Sono Giacomo, studio filosofia e vengo da una parrocchia del Nord Italia (…) dove da un paio d’anni faccio l’animatore e dove ho ripreso (all’interno di un bel gruppo di universitari) la mia vita di cristiano che avevo un pò abbandonato.. Sono molto contento di condividere con questi amici un cammino di fede , che vedo mi dà molta più gioia e serenità di prima ..quando facevo la mia vita e stop! La settimana scorsa abbiamo incontrato per una testimonianza un giovane frate francescano (amico del nostro Don) proveniente da Assisi. Devo ammettere che mi ha molto toccato la scelta radicale di questo ragazzo solo di due anni più vecchio di me e già vestito del saio francescano! (…) In me, quella sera, si è come riaperto un interrogativo – Diventare frate? – che avevo dimenticato, ma che nell’adolescenza mi aveva tanto scosso dopo aver visto con entusiasmo il film di Zeffirelli (Fratello sole sorella luna). Per un mese, ricordo ( non di più! ), san Francesco era stato il mio idolo, avevo imparato alla chitarra tutte le canzoni del film, mi ero messo a portare i sandali e sognavo di diventare frate!! Forse atteggiamenti e comportamenti molto superficiali, di fatto ben presto svaniti..(avevo 15 anni!!). Mi ha dunque molto stupito il ripresentarsi inaspettato di emozioni così lontane..e anche di quell’interrogativo dimenticato: Diventare frate? Perchè no?
Devo dire invece che i miei pensieri , sono orientati da tempo al matrimonio e quando penso a questa scelta sento in me tanta serenità, e il mio grande desiderio è di trovare una brava ragazza che voglia costruire con me una famiglia cristiana. Ho conosciuto negli anni passati (abbastanza disordinati) tante ragazze il cui unico interesse (come per me..allora) era solo divertirsi, ma adesso, non è più questo che voglio! Cerco qualche cosa di più solido e stabile.. In questi giorni però, mi ritorna spesso il pensiero di quel giovane frate (…) e insieme a quei ricordi adolescenziali, mi sto chiedendo inaspettatamente se il matrimonio sia davvero la strada che il Signore ha in mente per me , oppure se Egli mi stia chiedendo qualcos’altro.
caro frate Alberto…mi dia una mano..sono incasinato! Ho bisogno di un consiglio..
Giacomo

Risposta di fra Alberto
Carissimo Giacomo, grazie per la fiducia e per avermi scritto, così come per gli apprezzamenti al blog (proprio in questi giorni ha raggiunto quota 300.000 contatti in poco più di tre anni!!). Sono da pochi giorni reduce da Assisi dove ho guidato i giovani in ricerca del Gruppo san Damiano proprio sul tema del “discernimento vocazionale”! Una parola, un esercizio interiore che potrebbe essere utile anche a te per poter comprendere se ciò che senti nel cuore sia quanto il Signore vuole dalla tua vita.
“Discernimento vocazionale”? Che significa dunque?
Significa prima di tutto attivare un atteggiamento di “ascolto” sulla tua vita, sulle circostanze, che non sono mai troppo “casuali” o solo “per caso”; significa tentare di cogliere “il senso profondo” di tutto ciò che avviene a te e intorno a te alla luce di Gesù e della sua Parola: fatti, eventi, incontri, amicizie, relazioni, persone. Significa interrogarti e chiederti, quanto di tutto questo, ti orienti o ti allontani dal Signore, ti mostri o ti nasconda la Sua Volontà su di te. Significa affidarti con umiltà a Lui nella preghiera, chiedendogli come faceva san Francesco, con la massima disponibilità: “Signore, cosa vuoi che io faccia?“.
Si tratta dunque di attivare una ricerca, di dilatare il cuore e lo spirito… Si tratta anche di chiedere aiuto e consiglio: hai già una Guida, un Padre spirituale? Si tratta, se necessario, di partecipare ad un gruppo di ricerca e discernimento, come il San Damiano….perchè da soli è più difficile trovare la via! Ma infine, non temere, Lui sa come attirarci e manifestarsi. Se per te il matrimonio è il cammino più giusto, soprattutto il cammino che Lui ha pensato per la tua vita, vedrai che la persona giusta arriverà e si farà presente. Se ha pensato qualcos’altro, le “coincidenze” non si faranno aspettare troppo… magari come quell’incontro “imprevisto” con il fraticello di Assisi che ti ha riproposto un interrogativo che neppure più ricordavi; così come digitare “frate francescano” nel motore di ricerca e giungere “per caso” al mio blog.
Come vedi, per un discernimento, le cose non sono poi così difficili: ascolto, preghiera, una buona guida, dare qualche possibilità al Signore affinché ci possa parlare… e le risposte arrivano. E ‘ però indispensabile il tuo giocarti, il tuo renderti disponibile..E soprattutto: Fidati del Signore! Lui non vuole ..fregarti!
Caro Giacomo, ti incoraggio. Buon cammino.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org