Molti ragazzi mi scrivono e chiedono qual’è il percorso per diventare frate? Oggi mi scrive Davide e mi chiede di poter illustrare a grandi linee tale percorso. Sotto trovate la risposta. Buon cammino cari giovani e grazie Davide
frati al noce
Risposta di fra Alberto
Caro Davide,
ecco di seguito sinteticamente il percorso per diventare francescano.
All’inizio: Due sono le Premesse fondamentali.
1. La prima, che forse nella tua domanda è data per scontata, consiste nell’avere una intuizione vocazionale, un desiderio o almeno un dubbio o un interrogativo serio circa la possibilità di consacrarsi al Signore e nel seguirlo.
La vocazione è simile all’innamoramento. Ma è un innamoramento che si prova per il Signore e per la sua causa. Usando questa parola, desidero sottolineare che al fondamento di ogni vocazione c’è l’Amore per il Signore. Questo innamoramento è frutto di un fuoco – di origine divina – che Dio stesso accende dentro il cuore di un giovane e per mezzo di questo fuoco lo attrae a Sé in maniera particolare. È lo stesso fuoco che il Signore ha acceso un giorno nel cuore degli apostoli quando li ha chiamati a Sé perché stessero con Lui. Si è trattato di un fuoco così dolce e così coinvolgente che essi subito, abbandonando tutto, decisero di stare con Lui. Per questo, un segno di un’autentica vocazione è la gioia (anche se poi non mancano i timori) che un giovane prova quando vede se stesso in compagnia di Gesù e al suo seguito.
La vocazione naturale che ogni uomo e ogni donna prova per il matrimonio a questo punto viene come d’incanto superata da qualcosa che porta direttamente al senso ultimo del matrimonio: lo stare uniti al Signore senza distrazioni (1 Cor 7,35), vero e definitivo Sposo di ogni uomo, ed essere santi nel corpo e nello spirito (1 Cor 7,34) al fine di esercitare una paternità ed una maternità nell’ordine della grazia e per la salvezza di una moltitudine di figli.
frati a Roma
2. In secondo luogo, se questo va bene per qualsiasi consacrato, chi vuole essere frate francescano deve esaminare un’altra realtà prima di iniziare il suo percorso; se il Signore lo chiami ad essere come Lui, secondo alcune caratteristiche tipicamente francescane: nella Fraternità, nella Minorità, in Povertà, per la Missione (cfr il mio precedente post al riguardo)
Naturalmente non si chiede una piena conoscenza di tutto questo, ma almeno una predisposizione del cuore, una simpatia , un’attrazione , magari mediata dalla figura straordinaria di san Francesco, o da un incontro particolare con qualche frate, o da un’esperienza forte ad Assisi….
Queste dunque sono le due premesse che si devono trovare, almeno in germe, in chi desidera fare un percorso per diventare frate francescano. L’itinerario della formazione iniziale mira a svilupparle e a farle divampare.
Le tappe: fatte queste premesse le tappe dell’itinerario che un giovane affronta per diventare francescano sono le seguenti:
1. Primi passi per un discernimento della vocazione.
La guida spirituale: Prima di tutto è necessario avviare un dialogo sincero e aperto con un religioso francescano che come guida spirituale si prenda a cuore la vocazione del giovane e lo accompagni verso un discernimento della volontà di Dio. Il Gruppo San Damiano: Il giovane è invitato quindi a partecipare ad un gruppo di ricerca vocazionale dove insieme ad altri giovani, con i medesimi interrogativi, si fa un cammino insieme. Ci si ritrova solitamente un fine settimana al mese (da ottobre a giugno), per pregare, condividere, conoscere più da vicino la vita dei frati e i segni della chiamata.
Esperienze di vita conventuale e di servizio: Nel tempo del primo discernimento è molto utile poter vivere alcuni giorni in una comunità francescana o in luoghi dove i frati operano e si spendono (parrocchie/santuari, missioni, con i poveri…). Della serie: “vieni e vedi!” 2. IL Postulato: si tratta della fase successiva al Gruppo San Damiano, quando il giovane, in accordo col padre spirituale e i frati responsabili del cammino, sente di poter fare un primo grande passo: entrare e vivere per 2 anni in una comunità francescana reale ( per l’Italia del Nord, nel convento di Brescia ). E’ comunque un tempo ancora molto elastico; serve però a verificare in concreto se uno sia adatto alla vita francescana. È come un pre-assaggio. Anche questo è indispensabile. Il Postulato è ordinato a far capire al giovane e ai Frati se concretamente, e non nelle velleità, c’è “stoffa”. 3. Il Noviziato: Della durata di un anno, si svolge ad Assisi presso la basilica e la tomba di san Francesco. E’ ordinato a introdurre decisamente nella vita francescana, a capire come si risponde ad una vocazione divina, a dare testimonianza a se stessi e all’Ordine della propria attitudine a vivere nella via segnata da San Francesco. In questo tempo si è affidati ad un Maestro, un saggio frate che accompagna il giovane, passo dopo passo, verso la piena donazione di sè al Signore.
All’inizio del noviziato avviene la vestizione del saio francescano (i panni della prova, come li chiama san Francesco). Il noviziato termina con l’emissione dei voti di povertà, castità e obbedienza, chiamata anche professione religiosa. La professione definitiva (detta anche solenne) è sempre preceduta dalla professione temporanea, della durata di almeno tre anni (ma non più di sei). 4. Post Noviziato: Nel tempo che segue il noviziato, i giovani frati vivono a Padova presso il Convento san Antonio dott. dove si applicano principalmente allo studio delle discipline filosofiche e teologiche in vista della professione solenne (frati per tutta la vita) e per molti anche in vista dell’ordinazione sacerdotale (circa 6 anni di studio). Si tratta di anni importanti per la formazione culturale e spirituale come per le varie esperienze di apostolato e servizio nelle quali il giovane frate viene introdotto. Spesso, dopo l’ordinazione sacerdotale, il ciclo di studi continua ancora per qualcuno al fine di approfondire un ambito teologico o biblico.
Quello che colpisce di più, forse a prima vista, sono gli anni di studio. Ma va subito aggiunto: questi, sì, sono necessari (specie nel nostro difficile contesto culturale), ma è ancor più necessario che il francescano si riempia sempre più di Dio, viva all’unisono i misteri di Cristo nella propria vita, e a somiglianza del suo padre San Francesco non faccia altro che parlare con Dio o di Dio.
gruppo san damiano in pellegrinaggio
5. Per te: Caro amico, forse il Signore ti attende a seguirlo più da vicino; la Chiesa e gli uomini ti attendono; ti attendono i poveri e i deboli, gli umili e i semplici così come i sofferenti nell’anima e nel corpo; ti attendono le lontane terre di missione, ma anche i tanti ambiti di evangelizzazione e servizio nelle nostre terre sempre più scristianizzate; ti attendono i giovani e tutti gli assetati di luce e verità e senso in questo nostro difficile tempo.
Anche san Francesco ti attende per fare di te quello che fece con i suoi primi compagni e con i tanti giovani che da secoli sono affascinati dalla sua figura e dal suo messaggio. A te accogliere questo invito esigente ed esaltante, a te portare ovunque la pace e la gioia.. l’amore del Signore.
Caro Davide, ti ringrazio della domanda.
So per certo che corrisponde al desiderio di molti dei nostri visitatori, a molti dei quali finora ho risposto in privato.
Ti prometto un particolare ricordo al Signore e al Santo Padre Francesco così come al mio confratello Sant’Antonio (ho la fortuna di vivere accanto alla sua basilica qui in Padova).
Ti saluto fraternamente e ti benedico.