Oggi, primo maggio, celebriamo la festa di S. Giuseppe lavoratore. Lo invochiamo per questa nostra Italia e per tutti i giovani in cerca di un lavoro e soprattutto alla ricerca della propria vocazione e del progetto che il Signore ha seminato nel loro cuore.
AAA Cercasi operai
E a proposito di “lavoro”, vi segnalo un ambito che non ha crisi, ma che anzi, necessita continuamente di forze giovani e ardenti. Si tratta del Regno di Dio, realtà paragonata da Gesù a un “un seme gettato nella terra” (Mc 4, 26) che, certo il Signore provvede a far crescere e maturare, ma che ha bisogno di contadini appassionati e fiduciosi che prima arino e dissodino il terreno, poi seminino e quindi provvedano alla mietitura, poi alla battitura e alla macina del grano. Il lavoro dunque non manca!
Gesù diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe». (Lc 10,2)
Il contratto
Ecco il “contratto” e la “paga” per chi si rende disponibile:
“In quel tempo, Pietro disse a Gesù: “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguìto”. Gesù gli rispose: “In verità vi dico: “non c’è nessuno, che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o campi a causa mia e a causa del Vangelo, che non riceva il centuplo adesso, in questo tempo, in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, con persecuzioni, e la vita eterna nel secolo che viene” (Mc 10,29-30; parall. Mt 19,28-29; Lc 18,28-30).
Il mansionario
Dettagliati e specifici i “compiti” da svolgere:
«Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno». (Mc 16, 15-18)
Lo stile aziendale
Lo “stile” che i nuovi assunti devono adottare:
«Ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali (…). In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. (…) Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio». (Lc 10, 3-9)
La relazione con il Capo
Fondamentale e di vitale importanza il rapporto, la relazione personale con il “Capo”:
«Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli». (Gv 15, 1-8)
I rapporti fra colleghi
Anche i rapporti fra i vari collaboratori seguono indicazioni ben precise:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici. (…) Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». (Gv 15, 12-17)
Il Tutor, il Motivatore
Una presenza reale, un sostegno forte, un conforto continuo è garantito poi dall’Alto ad ogni assunto:
Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre (Gv 14,16). (…) Lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. (Gv 14, 17). (…) Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. (Gv 14, 26). (…) Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza. (Gv 15, 26). (…) Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. (Gv 16,13)
Sono dunque aperte le adesioni! Vi aspettiamo! E buona festa di S. Giuseppe lavoratore.
Al Signore Gesù sempre la nostra lode!
Il lavoro è senza dubbio importante, ma non è l'unica cosa che conta. Io ho sempre cercato di dargli il giusto valore, ma senza esagerare come è invece in una certa etica protestante. Il problema è che la nostra società è strutturata in modo tale che la perdita del lavoro fa venir meno il reddito e quindi il sostentamento materiale, elementi alla base della nostra vita familiare e sociale. Ecco perchè oggi il lavoro e la sua mancanza comportano così tanti problemi.La metafora della vigna del Signore, sempre efficace, la fece anche Benedetto XVI dal balcone di S. Pietro, appena… Leggi il resto »
Grazie caro Alberto per il tuo bel commento. ti bendico.
Qualche anno fa ho frequentato il corso di discernimento vocazionale della mia Diocesi e i criteri di “analisi generale” erano: il rapporto con Dio, con la propria famiglia e con il lavoro o studio. In particolare il rapporto con il lavoro aveva molto peso, seguendo un po’ la regola che – in sintesi – chi riesce bene e si impegna nel lavoro, è una persona valida e lo sarà anche nel vivere la sua vocazione. È un criterio giusto ma mi chiedo: in questo periodo di crisi, quando nel mondo del lavoro viene a mancare la meritocrazia, spesso si è… Leggi il resto »
pace a te . grazie per la fiducia e per il bel commento. Circa quanto scrivi..è vero un fatto: il discernimento è e sarà sempre di più un percorso alquanto personalizzato che prende in considerazione l'intera persona in tutta la sua totalità e complessità, avendo come riferimento il vangelo e la Volontà del Signore. impresa ardua, ma anche molto bella. Ti benedico. frate Alberto