Di frequente mi capita di ricevere delle mail davvero belle e commoventi da giovani in ricerca. Spesso però, quando poi rispondo, “puff”, eccoli scomparire nel nulla… Quasi come “un messaggio in bottiglia” mandato alla deriva.
Ricevo quotidianamente moltissime vostre mail alle quali cerco di rispondere il più celermente e sensatamente possibile. Vi ringrazio per la fiducia e per la pazienza e per la bella corrispondenza che ho con tantissimi di voi sul tema tanto appassionante e un pò intrigante della Vocazione religiosa e francescana, sacerdotale o missionaria…
È un grandissimo dono del Signore questa opportunità di dialogo che ci è data riguardo ad una intuizione, ad un sogno e desiderio spesso snobbati se non denigrati, eppure nascosti nel cuore di tanti giovani.
A volte mi giungono però alcune mail molto particolari. Sono quelle che definisco “le bottiglie nell’oceano“. Si tratta di giovani che mi dichiarano apertamente di essere attratti dalla vita religiosa e francescana e che mi chiedono un aiuto o un consiglio. Probabilmente proprio grazie all’anonimato del web riescono ad esporsi e a gettare questa intuizione nascosta nel loro cuore (e spesso difficilmente ammessa persino da loro stessi) nel vasto mare di internet, sperando che forse questo loro “messaggio in bottiglia” venga raccolto, ma forse… anche no!
È un modo molto attuale e giovane di dirsi, di svelarsi, di manifestarsi, ma anche di nascondersi e di non esporsi mai definitivamente e liberamente. Infatti, quando poi rispondo personalmente, molti di questi scompaiono di colpo e interrompono qualsiasi dialogo, come se si sentissero scoperti e smascherati.
È come se da un lato, scrivendomi, avessero potuto far emergere a loro stessi e finalmente esprimere almeno a qualcuno (non a caso sconosciuto!) questa loro intuizione o chiamata; dall’altra, è come se venissero un poco svelati, messi a nudo, nei loro sentimenti e desideri nascosti e inconfessati.
Prevale a questo punto spesso la paura, il non volersi compromettere …. Meglio dunque tagliare la corda, meglio riseppellire tutto frettolosamente, meglio non rischiare; e così se ne tornano nella loro nicchia nascosta e protetta, si rifugiano nella loro piccola isola dispersa in mezzo all’oceano, in attesa di rilanciare forse ancora una volta la bottiglia con dentro un messaggio di aiuto (help!!) o di richiesta. Ma… non è detto che il mare questa volta ributti la bottiglia sulla spiaggia e qualcuno la raccolga!
Vorrei invitare questi naufraghi a farsi coraggio: anche per loro il Signore ha un bel progetto di amore e certo ha in serbo qualche cosa di grande.
A questi ragazzi dico: rischiate, uscite fuori, non temete, fatevi aiutare, accettate di confrontarvi su quanto avete nel cuore; non rinunciate a guardare all’orizzonte oltre i vostri confini ristretti e sicuri… Fidatevi!
Qualcuno lassù vi vuole bene!
Vi benedico affidandovi a san Francesco e a Maria Immacolata, “Stella del mare”.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
P.s.: in questi giorni stiamo radunando il gruppetto di giovani che anche quest’anno vivrà l’esperienza del gruppo vocazionale san Damiano; diversi giovani vi hanno aderito da varie parti (Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli, Emilia Romagna). Dunque si parte “alla ricerca” della volontà del Signore. Vi chiedo una preghiera per loro e per noi frati che li accompagniamo in questo cammino di discernimento sulla loro vita. Grazie di cuore!
la suora che mi segue qualche giorno fa mi ha ripetuto una frase del discorso di Steave jobs: SIATE AFFAMATI SIATE FOLLI e mi sento quasi in dovere di donarla a coloro che tentano (INVANO) di riseppellire la bottiglia sotto la sabbia!!! BUON CAMMINO!!! =)