Si celebra oggi, 2 febbraio, la Giornata della vita consacrata. Tutti i credenti sono invitati a fare festa con quanti, uomini e donne (frati, suore, monaci e monache, religiosi e religiose) si sono consacrati totalmente al Signore. Ma che significa essere un consacrato? Chi sono i consacrati?
Uomini e donne dagli “occhi nuovi”
Il vangelo di oggi ci invita a contemplare il mistero della Presentazione di Gesù al tempio. E proprio dal racconto dell’evangelista Luca voglio prendere la prima parola su cui fermarci insieme: “I miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli” (Lc 2,30-31). Non è forse questo che la nostra gente chiede alle persone consacrate, a un frate, a una suora? Che abbiano “Occhi nuovi”? Che sappiano scrutare – penetrare la storia e la vita di ciascuno, guardando oltre le apparenze spesso contraddittorie della vita? Che lascino trasparire vicinanza e possibilità nuove, che illuminino di tenerezza e di pace. È questo che contraddistingue chi mette la propria vita nelle mani di Dio: uno sguardo aperto, libero, confortante, che non esclude nessuno, abbraccia e unisce. “Davanti a tutti i popoli” , dice l’orizzonte senza confini dell’amore e dell’offerta di sé che è chiesto ai consacrati e che essi cercano di testimoniare.
frati ad Assisi
Portatori di Gioia
Papa Francesco nella sua Lettera a tutti i consacrati così scrive: “Dove ci sono i religiosi c’è gioia”. Ciò accade perché essi riconoscono su loro stessi, e in tutti i luoghi e i momenti della vita, l’opera di un Dio che ci salva con gioia. Spesso, cari amici, la stanchezza e la delusione sono esperienze frequenti in ciascuno di noi: benedetti i consacrati che ci aiutano a non ripiegarci su noi stessi e a non rinchiuderci in scelte comode e di corto respiro!!! Rallegriamoci e stiamo contenti dunque per la presenza delle consacrate e dei consacrati nelle nostre comunità. Facciamo oggi festa con loro, ringraziando per una storia ricca di fede e di umanità esemplari e per la passione che mostrano oggi nel seguire Cristo povero, casto, obbediente.
Dove ci sono i religiosi c’è gioia!
Papa Francesco
“Sveglie” per il mondo
“Mi attendo che svegliate il mondo”, dice ancora papa Francesco nella sua Lettera ai consacrati. “Mi attendo non che teniate vive delle ‘utopie’, ma che sappiate creare ‘altri luoghi’, dove si viva la logica evangelica del dono, della fraternità, dell’accoglienza della diversità, dell’amore reciproco. Monasteri, comunità, centri di spiritualità, cittadelle, scuole, ospedali, case-famiglia e tutti quei luoghi che la carità e la creatività carismatica hanno fatto nascere, e che ancora faranno nascere con ulteriore creatività, devono diventare sempre più il lievito per una società ispirata al Vangelo, la ‘città sul monte’ che dice la verità e la potenza delle parole di Gesù” (Lettera a tutti i consacrati, II,2). È questa una strada che da sempre i consacrati hanno seguito e che sono chiamati ancora a percorrere con fantasia e novità.
Alternativi e profetici
La vita consacrata, riveste per la Chiesa e per il nostro mondo, un richiamo davvero “profetico” e “alternativo” . Pensiamo per es. alla scelta così luminosa della castità: essa si sostiene e alimenta solo in Dio, non è una fuga dalle responsabilità della vita familiare, ma testimonia la via di una diversa fedeltà e fecondità e generatività, con cui le persone consacrate si legano all’amore assoluto di Dio per ogni uomo affinché nessuno vada perduto. Allo stesso modo, i consigli evangelici della povertà e dell’obbedienza testimoniano, in un mondo tentato dall’individualismo egoista, che si può vivere conformati in tutto a Cristo, così da ordinare all’intimità con Lui il proprio rapporto con se stessi, con gli altri e con le cose. E’ da questa radice che sboccia l’esperienza tutta cristiana della fraternità, sogno di Dio per l’umanità intera. Anche questa è profezia: grazie allo Spirito di Gesù, possiamo vivere gli uni per gli altri, nella ricerca del bene comune e nell’accoglienza delle differenze. Rovesciando così numerosi criteri e parametri che sembrano insuperabili nel loro dividere l’umanità in fortunati e sfortunati, degni di vivere e condannati a soccombere, integrati ed esclusi, la vita consacrata mostra come la verità del potere sia il servizio, la verità del possesso sia la custodia e il dono, la verità del piacere sia la gratuità dell’amore. E la verità della morte sia la Risurrezione.
Sulla breccia e in frontiera
Per vocazione e missione i consacrati sono chiamati a frequentare le “periferie” e le “frontiere” dell’esistenza, dove si consumano i drammi di un’umanità smarrita e ferita. Sono proprio le persone consacrate, spesso, il volto di una Chiesa “in uscita” e “sulla breccia”, capace di prendersi cura e ridonare dignità a esistenze sfruttate e ammutolite, a relazioni congelate e spezzate, perché la persona sia rimessa al posto d’onore riservatole da Cristo. L’opera, spesso nascosta e umile, di tante persone consacrate, diventa così il segno dell’abbraccio di Dio all’uomo che mai viene meno.
frati in altalena
Non sono “i migliori”
Se i consacrati hanno davanti a loro un grande ed esaltante compito, non di meno, anch’essi fanno i conti con fatiche e infedeltà e mediocrità: l’ideale è altissimo, ma nell’umanità vivono la comune fragilità di tutti noi e non sono certo “i migliori” o “i perfetti” solo perché portano un abito o appartengono a un ordine religioso o hanno emesso i voti. A loro piuttosto, è affidata una responsabilità maggiore, ed è onesto chiedere “un di più” di coerenza, passione, audacia, esemplarità di vita… Per questo hanno bisogno del nostro sostegno e della nostra simpatia, ma soprattutto della nostra preghiera, perché sempre siano umili testimoni di santità, autentici discepoli del Cristo, nelle cui mani hanno scelto di abbandonarsi totalmente e senza riserve.
Testimoni di bellezza
Con questo auspicio rinnoviamo la profonda stima e gratitudine a tutte le persone consacrate, sentinelle vigili che tengono accesa la memoria di Cristo nelle notti fredde e oscure del tempo, splendida ricchezza di maternità e di paternità spirituali, che rendono visibile e desiderabile la “bellezza” di appartenere totalmente a Cristo e alla sua Chiesa.
Tanti tanti auguri a tutti i nostri frati nella giornata a loro dedicata! Forse nessun regalo fisico oggi… ma tante preghiere sì! Che il vostro aiuto spirituale e il vostro sostegno che come sagge guide ci manifestate possa sempre essere quel costante ossigeno che alimenta la fiamma della vocazione accesa in noi da Gesù! VI VOGLIAMO BENE ! 🙂
Tanti tanti auguri a tutti i nostri frati nella giornata a loro dedicata!
Forse nessun regalo fisico oggi… ma tante preghiere sì!
Che il vostro aiuto spirituale e il vostro sostegno che come sagge guide ci manifestate possa sempre essere quel costante ossigeno che alimenta la fiamma della vocazione accesa in noi da Gesù!
VI VOGLIAMO BENE ! 🙂
grazie di cuore!