Condivido con voi oggi un commento al vangelo di Matteo tratto dal sito getupandwalk. Ringrazio Ilaria De Lillo, vi auguro una buona lettura! Vicini nella preghiera.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org

Dal Vangelo di Matteo (19,27-29)
In quel tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
Che sia per piacere o per bisogno, siamo per natura portati ad attaccarci a persone e a cose, e per esse investiamo tutte le nostre energie: ci diamo tanto da fare per trovare la persona giusta, studiamo sodo per avere il massimo dei risultati, lavoriamo molto per guadagnare un buono stipendio, facciamo il possibile nella cura dei nostri figli. Tutto questo è necessario. È dunque impensabile che il Signore ci chieda di lasciarlo per trasferirci su un eremo.
Eppure è quello che sembra chiedere Gesù, è quello che i discepoli fanno. Tuttavia, giustamente, Pietro chiede una ricompensa, non si fa niente per niente, giusto? Posso infatti rinunciare a passare del tempo con i miei cari, se è per guadagnare di più; posso rinunciare a una bella fetta di torta, se è per dimagrire; posso rinunciare a una serata con gli amici, se è per compiacere il mio capo. Ciò a cui rinuncio deve essere misurabile e il guadagno deve essere tangibile.
E qui torniamo al nostro amico Pietro. Cosa vuol dire “lasciare tutto”? Esattamente il contrario di tutto, ovvero, il superfluo; Gesù conosce bene il nostro cuore, allora ci offre la libertà chiedendoci di staccarci da ciò che ci rende dipendenti, frustrati, affannati, felici a metà o addirittura infelici. Distingue i bisogni veri da quelli apparenti. Le rinunce di cui ci parla non sono misurabili, il guadagno ha un peso inestimabile nel cuore. Chiamasi vita eterna, cioè dare senso al mio vivere quotidiano.
Siate in pace, perché Gesù lo sa bene qual è il nostro vero bisogno. Non denaro, stima e conoscenze, ma, semplicemente, l’amore.
Alcune domande per te:
- Cosa sento essere per me superfluo e d’intralcio alla felicità?
- Quali sono i miei veri bisogni ?
- Cosa sono pronto a lasciare per guadagnare la vita eterna?