Incontrare il Signore in questo periodo di Pasqua può essere “pericoloso“, molto “pericoloso”! E’ successo ai due discepoli di Emmaus. Potrebbe essere un tempo infatti che:
– Può portarci fuori dall’inconsistenza delle nostre paure e dei nostri recinti;
– Può far riaccendere il nostro cuore spento, ridonandoci passione ed entusiasmo. La grande novità è, infatti, che siamo amati incondizionatamente e sorretti e inviati da una forza che non viene da noi, ma dall’Alto;
– Può aprire i nostri occhi e la nostra mente per farci vedere le cose in modo diverso: con lo sguardo aperto e sconfinato del Signore, non con la nostra vista corta e ristretta;
– Può riportarci dove lo crocifissero, per ricordarci che il cammino del discepolo non può essere diverso da quello del maestro: amando fino a dare la vita, morendo per portare frutto, perdonando;
– Può soffiare sulle deboli e flebili braci della nostra fede, per riaccendere un fuoco che illumina e riscalda;
– Può portarci fuori dal disincanto in cui forse ci siamo rinchiusi, forse anche a causa di tante ricerche frustrate, di tanti sogni infranti, di tante promesse non mantenute che stanno inaridendo i nostri cuori;
– Può rafforzarci con la sua Parola affinché non continuiamo a fuggire dalla sua chiamata, lasciando che il tempo, le paure e l’insicurezza ci impediscano di decidere totalmente per Lui, per il suo Regno, per il suo Vangelo.
– Può farci scoprire che non siamo soli: che Lui, il Signore, è vivo!!! E’ rimasto con noi nell’Eucaristia per non sentirci mai più senza rimedio, abbandonati al nostro destino;
Sì, incontrare Cristo in questo tempo di Pasqua può essere molto “pericoloso”! Con Cristo risorto e vivo… tutto cambia, tutto risplende: ci affidiamo a Lui nella gioia che finalmente riempie il nostro cuore.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
